Nodo di Pontesecco, l'ex sindaco Armati: «I due rondò non basteranno»
Il cantiere parte il 17 aprile. L'ex primo cittadino di Ponteranica: «Il punto sono i 200 metri a tre corsie, che non verranno allargati»
di Paolo Aresi
Sarà possibile aumentare il caos stradale che già affligge in questi mesi Bergamo? Sarà possibile, sì. Ed esiste anche una data indicativa: il 17 aprile verrà affidato il cantiere per rivoluzionare il “nodo di Pontesecco”, cioè l’incrocio di Valtesse, quello tra la circonvallazione e la via Ruggeri da Stabello, sulla soglia di via Biava. Al posto del semaforo verrà inserita una rotatoria. Ma non basta. Verrà eliminato il semaforo di via Biava e sarà eliminato anche il semaforo di via Maresana e, pure lì, verrà costruita una rotatoria.
I lavori dovrebbero partire verso la fine delle scuole e durare cinque mesi, da fine maggio a fine ottobre. È un modo per contenere al minimo il disagio. Il problema è che in quel punto si creano ogni giorno code chilometriche: al mattino, dall’incrocio di via Ruggeri con la circonvallazione giungono fino ad Almè.
Dall’altra parte, alla sera, la coda si ribalta e dal semaforo di Valtesse si allunga sulla circonvallazione fino allo svincolo del Monterosso. In presenza dei lavori, che cosa succederà?
Sul tema c’è una certa ansia soprattutto per chi abita a Valtesse, a Ponteranica e in Val Brembana. Anche perché non tutti sono convinti che l’intervento porterà a un miglioramento della situazione attuale. Addirittura c’è chi ritiene che le due rotatorie peggioreranno la situazione.
Tra i “non sostenitori” del progetto da tre milioni di euro c’è Claudio Armati, per molti anni sindaco di Ponteranica e tuttora attivo in politica nell’area della sinistra. Armati ha sempre avuto il “pallino” dei lavori pubblici e con la mentalità da ingegnere ha sempre cercato di capire e verificare situazioni e progetti. Spiega Armati: «Il problema è vecchio di decenni, ci abbiamo messo una pezza con i birilli (...)