In primavera sbocciano le visite guidate nel villaggio operaio di Crespi d’Adda
Tutti gli appuntamenti da qui a giugno: c’è anche un itinerario basato sul romanzo “Al di qua del fiume” di Alessandra Selmi
Primavera, momento ideale per le gite alla scoperta del nostro patrimonio. Il villaggio operaio di Crespi d’Adda, in questo senso, è sempre sulla cresta dell’onda. Il borgo, tutt’ora abitato da famiglie legate alla fabbrica, permette di vivere un viaggio negli ultimi 150 anni della nostra storia, alla scoperta di come si viveva dentro e intorno al cotonificio.
Il villaggio è nato nel 1876 grazie alla determinata volontà e la visionaria immaginazione di Cristoforo Benigno Crespi, che realizzò il borgo e gli edifici pubblici comuni a servizio degli operai impiegati nella grande fabbrica inaugurato nel 1878, e delle loro famiglie. Crespi D’Adda nel 1995 è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Il borgo è costituito da cinquantacinque casette, quelle destinate agli operai, pressoché uguali e disposte allineate ed equidistanti lungo le vie; da tre palazzotti, le prime abitazioni realizzate a Crespi; dalle case dei capireparto e dalle ville dei dirigenti. E poi, ancora, il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, la chiesa, il teatro e le scuole.
L’esperimento Crespi, così come concepito dal suo fondatore, termina nel 1929. Il cotonificio dal 1930 passa a diverse aziende manifatturiere (Cotonificio Veneziano, Manifatture Toscane, Tessilia, Addafilo, Inditex, Leglertex, per ricordare solo le principali) e nel 2003 chiude definitivamente i cancelli e ferma le sue macchine.
Oggi il grande complesso industriale, circa 80mila metri quadrati coperti, è nuovamente in fermento e proiettato al futuro. Qui, dopo un’accurata operazione di recupero dei fabbricati, autorizzata dalla Soprintendenza ai Beni architettonici e culturali, si spera che possano ospitare le sedi delle diverse attività del gruppo Percassi, oltre a uffici di aziende e laboratori che, dopo 20 anni, riporterebbero il lavoro negli spazi della fabbrica.
La valorizzazione
Il rilancio culturale del villaggio da oltre trent’anni passa dalla figura di Giorgio Ravasio, oggi presidente dell’Associazione Crespi d’Adda, che ha intrapreso un importante percorso di promozione e valorizzazione e promozione del sito industriale riuscendo a risollevarlo dopo anni di degrado e abbandono.
L’associazione organizza tour guidati che permettono di visitare anche la vicina centrale idroelettrica, gioiello dell’archeologia industriale. È possibile anche partecipare ai tour guidati ai rifugi antiaerei di Dalmine e al Muva, il museo della valle dell’Adda.
I tour proposti
Tour guidato al villaggio con ingresso nelle sale museali multimediali (90 minuti). Giorni: domenica e tutti i festivi. Fino al 24 giugno, anche i sabati.
Tour guidato nella centrale idroelettrica di Crespi d'Adda (60 minuti). Giorni: 10-16-25 aprile / 1-7-21 maggio /2-4-18 giugno.
Tour guidato nella Fabbrica Cotonificio di Crespi d'Adda (90 minuti). Giorni: 10-23-25 aprile / 1-14-28 maggio / 2-11-25 giugno.
Tour guidato “La Crespi d'Adda di Emilia” a tema romanzo “Al di qua del fiume” di Alessandra Selmi (2 ore e 30 minuti). Giorni: 2-10-16-25 aprile / 1-7-21 maggio / 2-4-18 giugno (dalle ore 10,30).
Tour completo nel villaggio, nelle sale museali multimediali, nel cotonificio e nella centrale idroelettrica di Crespi d'Adda. Giorni: Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 14 maggio, 2 giugno.
Informazioni
Per informazioni sui tour e prenotazioni: www.crespidadda.it, tel. 02.90939988. È possibile prenotare i tour guidati da venti giorni prima della data di visita. Le visite proseguono nei mesi estivi e invernali.