Risse e furti, la stazione di Bergamo è in balìa delle baby gang (ma le forze dell'ordine...)
L’assessore Poli: «Siamo consapevoli, stiamo intervenendo, ma occorrono più risorse». Polizia e Carabinieri, invece: «Tutto sotto controllo»
di Paolo Aresi e Wainer Preda
Marta ha ventiquattro anni, Tommaso venticinque, sono alla fine degli studi universitari, vanno avanti e indietro da Milano, in treno. «Tornare a Bergamo a volte è problematico. Non tanto sul treno, ma quando devi attraversare il piazzale Marconi. Ci sono pomeriggi in cui ci sono queste bande di ragazzini che urlano, si rincorrono, si pestano. Qualche volta dobbiamo fare un lungo giro per evitare di attraversare la piazza perché non sai che cosa può succedere, specie per una ragazza sola».
Ragazzini aggressivi, arrabbiati, che conoscono linguaggi che paiono legati soltanto alla violenza, o quasi. La lettera di un lettore ha fatto scalpore e da stimolo per cercare di capire come stanno le cose. Le notizie negative piovono e non soltanto da Bergamo, anche da Treviglio, da Romano. Dall’agente della polizia locale di Treviglio che è stato mandato in ospedale dai ragazzini che lo avevano aggredito al luna park, alla paura che l’orda aveva seminato a Romano di Lombardia, alla fiera di San Biagio, maxi rissa compresa davanti a famiglie e bambini.
Ci sono delle azioni in corso per contrastare la criticità? O è tutto affidato a quei sei-sette agenti alla stazione, che a volte non se la sentono di intervenire?
Alla stazione si trovano dei servizi voluti dal Comune di Bergamo per fronteggiare la situazione di degrado non dal punto di vista repressivo, ma per cercare di portare uno spiraglio nella vita di tante persone disperate. Al piazzale Marconi si trova un camper, un’unità mobile che fa “Drop in”, termine inglese che sta per dire un tentativo di inclusione di tutti, anche delle persone più emarginate. Ma il tema dei ragazzini violenti è diverso. Ne parla Loredana Poli, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Bergamo.
Esiste il progetto “Giovani Onde” realizzato con le cooperative Pugno Aperto e Aeper. (...)