Fondi del Pnrr, da sogno a incubo per i piccoli Comuni delle Valli bergamasche
Dopo i sindaci della Val Brembana, anche 37 primi cittadini della Val Seriana chiedono al governo di rivedere le procedure per i fondi
di Wainer Preda
Altro che panacea di tutti i mali. Il Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), che prometteva fantastiliardi con facilità a destra e manca, rischia di costare caro, e parecchio, ai piccoli Comuni, bergamaschi compresi.
È della settimana scorsa la notizia che il Comune di Isola di Fondra è sull’orlo del tracollo finanziario a causa delle storture regolamentari. Nella fattispecie, la normativa prevede che i Comuni anticipino alle imprese il 90 per cento dei costi sostenuti per i lavori programmati. Solo in un secondo tempo le municipalità riceveranno i fondi di copertura del Pnrr.
Peccato che i piccoli Comuni abbiano i bilanci già ristretti. E, come accade alla suddetta Isola di Fondra, non possano certo permettersi di anticipare soldi. E così l’impresa che stava costruendo un paravalanghe in zona ha bloccato i lavori.
Non solo. Senza la dimostrazione documentale di pagamento alle imprese, i fondi del Pnrr non arrivano. Il classico serpente che si morde la coda, con l’impresa che oltretutto fa causa al Comune e il tribunale le dà ragione. Tanto che Isola di Fondra dovrà metter mano all’esiguo portafogli entro aprile.
Il sindaco Carlo Forchini ha scritto una lettera al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, firmata anche da una ventina di altri colleghi della Val Brembana più o meno nelle stesse condizioni. Chiedono che il Pnrr anticipi almeno i fondi per le opere oltre i 200 mila euro. Perché altrimenti, tanto per fare un altro esempio, mai il Comune di Carona potrà permettersi di anticipare 3,6 milioni per il paravalanghe che serve in quella zona.
Auguri. Sì perché i fondi del Pnrr potrebbero mettere a rischio anche le forme di finanziamento già esistenti (...)