Alla Carrara un percorso tra arte e terapia per chi soffre di Alzheimer e altre demenze e i caregiver
Nata da una terapia sperimentale non farmacologica, l'iniziativa ha ottenuto la validazione di Ats. Tutte le informazioni per partecipare
di Clara Scarpellini
È stato annunciato oggi (22 maggio) dall'Accademia Carrara l’inizio della seconda parte del progetto “Custodire memorie…al museo”, nato da una terapia sperimentale non farmacologica fondata sulla convinzione che le relazioni umane possano curare più dei farmaci e destinata a chi soffre di Alzheimer e altre demenze.
L’iniziativa inclusiva di welfare culturale mira a coinvolgere arte e benessere attraverso un percorso di sollecitazione delle emozioni e delle memorie quasi dimenticate, partendo dall’osservazione di alcuni capolavori custoditi nella pinacoteca cittadina. Il progetto è partito nel 2019 grazie al Centro di eccellenza Alzheimer dell’ospedale di Gazzaniga, gestito da FERB Onlus e guidato dalla direttrice sanitaria Sara Fascendini, per poi approdare in Museo nel 2022 e coinvolgere coloro che si occupano degli anziani, i caregiver.
Come raccolto dalle numerose testimonianze dei familiari dei partecipanti, la prima edizione del progetto aveva raggiunto ottimi risultati, tanto da non essere più considerata una semplice terapia sperimentale dell’arte ma un vero e proprio metodo scientifico che sta facendo scuola e che ha ottenuto la validazione di Ats Bergamo.
Il percorso
Oggi, grazie anche al finanziamento ottenuto dal bando del Comune di Bergamo per la Capitale della Cultura, il progetto si arricchisce di nuove proposte che coinvolgeranno, oltre a ulteriori partner (come la Società Cooperativa Sociale Generazioni FA guidata dal presidente Michael Evans), le persone con demenza, caregiver, gli operatori sociosanitari e gli educatori museali. Il nuovo percorso è strutturalmente progettato in una serie di incontri che si co-costruiranno di volta in volta con i partecipanti attraversando, con l’aiuto di figure professionali della sanità e del museo, le tematiche legate ai caregiver, come il prendersi cura dell’altro e di se stessi, ma non solo.
Si tratta di una vera e propria terapia che prevede la costruzione di uno spazio intimo dove le persone potranno dare voce e affrontare le proprie emozioni attraverso il racconto e l’osservazione di un oggetto fisico: le opere d’arte dell’Accademia. Spesso i caregiver tendono ad annullarsi per dedicarsi totalmente alla malattia con cui "convivono", con questo percorso si cercherà di dare loro una bussola emotiva per affrontare i momenti difficili: rabbia, dolore, tristezza e paura.
Le informazioni per partecipare
Come spiegato dalla responsabile dei Servizi Educativi dell’Accademia Carrara, Lucia Cecio, le iscrizioni al progetto “Custodire memorie…al museo” sono già aperte e l'iniziativa prevede un calendario di incontri gratuiti divisi in due percorsi: uno di coppia, destinato a caregiver e persone con demenza insieme e condotto da un’educatrice museale (dalle 15 alle 17 l'1 giugno, il 22 giugno, il 13 luglio e il 3 agosto); il secondo percorso, invece, sarà incentrato solamente sui caregiver e sarà condotto da un’educatrice museale e una psicologa, lasciando comunque la possibilità di portare il proprio caro, che svolgerà delle attività con un educatore e un Oss. Quest’ultimo percorso avrà luogo dalle 15 alle 17 il 24 maggio, il 14 giugno, il 5 luglio e il 26 luglio.
I caregiver e le persone con Alzheimer e demenza potranno scegliere di svolgere entrambi i percorsi oppure uno solo. Inoltre, per favorire l’abbattimento delle barriere che ci allontanano dai luoghi culturali e legare maggiormente con le persone e le Istituzioni del territorio, i partecipanti riceveranno una Carrara Card nominale, cioè un abbonamento annuale all’Accademia che dà diritto ad accessi gratuiti e illimitati alla collezione permanente e alle mostre.