Il caso

Dalmine, la facoltà di Ingegneria dell'UniBg resta? Dal rettore tanti "se"

Sergio Cavalieri davanti al Consiglio comunale. Il sindaco Bramami propone ulteriori strutture. La replica: «Sono lontane, si perderebbe l'identità di campus»

Dalmine, la facoltà di Ingegneria dell'UniBg resta? Dal rettore tanti "se"
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di Marta Belotti

Alla domanda, la più diretta, della consigliera di minoranza Lorella Alessio «Resta o no ingegneria a Dalmine?», l’esitazione del rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri, convocato nel Consiglio comunale di mercoledì scorso, il 24 maggio, è balzata all’occhio: «Ci devono essere le condizioni e per fare questo dobbiamo lavorare insieme. La mia presenza in questo consiglio comunale e il mio obiettivo di oggi è stato quello di mostrare le nostre esigenze come università».

L’ateneo di Bergamo ha bisogno di nuovi spazi, il numero di iscrizioni è in continuo aumento e le esigenze della facoltà di ingegneria, tra aule, spazi per insegnanti e laboratori sono di conseguenza in crescita.

Le "richieste" dell'Università

A fronte dei 19 mila metri quadri attuali, ne servirebbero già ora più di 28 mila; tra cinque anni, con un incremento di studenti previsto dagli attuali 3.850 ai futuri 4.300, ne serviranno 34 mila e fino a 40 mila in un’ottica di dieci anni.

Dopo quel 5 febbraio, in cui per la prima volta è diventato di dominio pubblico, con un articolo del “Corriere Bergamo”, la possibilità che il campus di ingegneria di Dalmine possa trasferirsi alla ex Reggiani (a Bergamo quindi), il contraccolpo per la città è stato forte.

Dopo trent’anni di presenza sul territorio, di questioni che hanno attraversato e teso un filo rosso pur nell’alternarsi delle amministrazioni, dopo ragionamenti futuri su una Dalmine sempre più città universitaria, trovarsi da un momento all’altro con anche solo il dubbio che Ingegneria possa spostarsi a Bergamo fa preoccupare.

Per questo, l’amministrazione si è subito impegnata, come ha spiegato il sindaco Francesco Bramani: «Mi sono fatto subito parte attiva per contattare l’unica realtà di Dalmine che poteva avere spazi, quindi Tenaris, per vedere se si possono trovare degli spazi».

Il rettore, interrogato proprio su questo punto, ha spiegato: «Attualmente, gli spazi messi a disposizione da Tenaris sono quelli adiacenti ai nostri laboratori, in zona palazzina Enel. Sono 10 mila metri quadri (...)

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