Andrea Dall'Ara, morto in via Broseta: la moto era una passione di famiglia
Nipote di nonno Franco, motociclista dai tanti trofei, e di zio Sandro ed Ezio, proprietari del concessionario Honda e della Mototecnica
In quasi tutte le foto indossa il casco in testa, a testimoniare una passione di famiglia che era diventata anche la sua. Il giovane 30enne morto in un incidente in moto la notte fra venerdì 26 e sabato 27 maggio, in via Broseta è Andrea Dall'Ara, nipote di nonno Franco, il grande motociclista dai tanti trofei e di zio Sandro ed Ezio, anche loro con un buon medagliere alle spalle e proprietari il primo del concessionario Honda di via Caducci, il secondo della Mototecnica di via Paleocapa.
La serata al bowling
Il padre Luciano ha invece una serigrafia a Curno, dove Andrea aveva lavorato, prima di trovare un posto da perito meccanico in un'officina di Lallio. La moto era la passione del giovane e proprio per questo sabato sera, mentre gli amici si spostavano in macchina dal bowling Mozzo a un bar di via Broseta dove salutarsi, lui stava facendo lo stesso percorso in sella alla sua Honda Africa Twin. Ma un pick-up è uscito da Via Rillosi e l'impatto è stato inevitabile.
L'impatto con il pick-up
Andrea Dall’Ara non è riuscito a evitare il mezzo e la moto si è schiantata contro la sua parte anteriore sinistra. Il mezzo a due ruote ha continuato la sua corsa lasciando una lunga strisciata sull’asfalto, mentre il motociclista è piombato contro la fiancata. Tanti abitanti del quartiere si sono affacciati, spaventati dal botto, e anche gli amici sono subito accorsi. A mancare all'appello dei presenti c'era il conducente del pick-up, che, dopo essere sceso, si è dileguato.
Gli amici e i fiori
I soccorritori, arrivati sul posto poco dopo, si sono subito resi conto delle condizioni disperate del giovane, che sembra non abbia mai ripreso conoscenza. Arrivato all'Ospedale Papa Giovanni XXIII, è deceduto dopo poco. L'Eco di Bergamo racconta come alcuni amici, nella mattinata di sabato, sono andati sul luogo dell'incidente. Si sono seduti in terra, con lo sguardo rivolto verso la strada. Un fiore è stato lasciato nel palo che riporta i nomi delle vie, per salutare Andrea.
La denuncia all'uomo sul pick-up
Nel mentre, la polizia stradale di Bergamo che era arrivata sul posto poco dopo i fatti, è riuscita a individuare chi fosse l'uomo alla guida del pick-up. Nonostante nessuno fosse riuscito a trascriverne la targa, i testimoni concordavano sul modello, un tipo di automezzo raro in Bergamasca. Nel giro di poche, i poliziotti hanno trovato il proprietario e hanno scoperto che aveva dato in uso il pick-up per motivi di lavoro a uncinquantenne di Palazzago e alle 8.00 erano alla sua porta. Come spiega il Corriere Bergamo, l'uomo ha sostenuto di essere fuggito perché dopo l’incidente aveva avuto paura e si era sentito male. È stato denunciato a piede libero per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga.
Il funerale
Il giovane stava per andare a vivere da solo a Treviolo, ma abitava ancora con i genitori e la sorella a Bergamo, in via Gaudenzi, a 200 metri dal luogo dell'impatto. Il funerale sarà celebrato martedì 30 alle 15.30 nella chiesa di San Paolo. La salma rimarrà nella camera mortuaria del Papa Giovanni, dove in questi giorni sono passate tante persone a salutare Andrea.