In Bergamasca tutti a riempire le piscine. E la siccità rialza la testa
Dopo le piogge degli ultimi mesi, i consumi crescono in maniera eccessiva. Monito di Uniacque. Afa fino a domenica, ma non sarà un'estate torrida
di Angela Clerici
Come sarà l’estate che è appena iniziata? Le previsioni di lungo periodo, nella primavera scorsa, basate sulle temperature superficiali degli oceani e sul movimento del Niño, apparivano piuttosto pessimiste: si temeva un’estate torrida come quella del 2022, che ha frantumato tutti i record di caldo in Europa. E qualcuno paventava un’estate anche peggiore di quella dell’anno scorso.
Pare che non sarà così. L’atmosfera è una realtà molto complessa, difficile da prevedere, da interpretare, anche con le osservazioni dei satelliti e con le elaborazioni dei potenti super-computer. Perché sono sufficienti modifiche anche piccole per cambiare il quadro generale, l’andamento climatico.
A partire dai primi giorni di maggio la situazione meteorologica è mutata, grandi perturbazioni hanno finalmente varcato la soglia delle Alpi, sull’Italia è scesa tanta pioggia, si è verificato un raffreddamento delle temperature.
Si è scoperto che il movimento della corrente oceanica del Niño ha subìto un rallentamento che ha impedito la sua influenza sulle nostre regioni. Intanto, anche la siccità ha mollato un poco la presa.
Il bollettino ultimo dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) del 16 giugno informa che la nostra penisola si trova in una situazione di “severità idrica bassa” per quanto riguarda le acque superficiali e di “severità idrica media” per quel che concerne le acque sotterranee.
Insomma, le grandi piogge di maggio e dell’inizio di giugno hanno portato un beneficio e la siccità si è fatta meno grave. Tanto più che in quota, sopra i duemila metri, vengono segnalati ancora discreti depositi di neve.
Ma bisogna prestare attenzione: l’irrigazione di giardini e orti e il riempimento delle piscine rischia di (...)