L'intervista

La pioggia ha sconfitto la siccità: in Bergamasca l'estate è salva (speriamo almeno)

Parla l'amministratore delegato di Uniacque, Pierangelo Bertocchi. In un mese 100 mm d'acqua, recuperata la carenza d'inizio anno

La pioggia ha sconfitto la siccità: in Bergamasca l'estate è salva (speriamo almeno)
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di Angela Clerici

La pioggia di questi giorni in Lombardia è una buona notizia. In altre zone d’Italia, nella confinante Emilia Romagna, le precipitazioni si stanno rivelando disastrose, ma da noi si sono mantenute nel solco della normalità: stanno riportando acqua preziosa nei fiumi, nei laghi. E soprattutto nelle sorgenti e nelle falde.

Le misurazioni confermano l’impressione: nelle ultime tre settimane è caduta in Bergamasca una quantità d’acqua notevole, superiore alla media del periodo, il che va a compensare in parte la drammatica siccità che si è protratta fino al marzo scorso, quando Uniacque chiese a ben cento comuni della Bergamasca di emettere ordinanze per sollecitare attenzione e sensibilità nei consumi.

Pierangelo Bertocchi è amministratore delegato di Uniacque, la società bergamasca che si occupa della gestione degli acquedotti e della rete idrica, ma anche delle acque reflue che dalle case vanno verso i depuratori.

La pioggia di questi giorni per Bergamo è una benedizione.

«Sì, certo. In un mese sono caduti circa cento millimetri di pioggia, un’ottima quantità. Ed è stata una pioggia di intensità accettabile, che non ha provocato disastri».

Fiumi e laghi hanno recuperato molto in questi giorni.

«Sì, decisamente, sia i bacini naturali che quelli artificiali. Sono le acque superficiali, quelle che beneficiano subito delle piogge. Per le sorgenti che attingono da bacini profondi il discorso è un po’ diverso. Così come danno acqua anche nei periodi di siccità perché attingono in profondità, dove l’assenza di pioggia si fa sentire dopo mesi, anche la “ricarica” diventa più lenta e richiede pure un periodo lungo per farsi sentire».

Alla fine, lo scorso anno, mediamente, in Lombardia sono caduti quasi 60 centimetri di pioggia in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

«Sì, un deficit forte, a cui si aggiungono i dodici centimetri circa in meno accumulati nei primi tre mesi di quest’anno. Oggi abbiamo recuperato la carenza degli ultimi tre mesi. Per il resto ci vuole tempo».

La sorgente più importante per il nostro acquedotto è la Nossana. Come sta andando?

«La Nossana era scesa al sessanta per cento della sua portata normale, ora è risalita all’ottanta per cento. La Nossana è la sorgente più ricca di acqua. Le fonti principali sono anche quelle di Algua e del Ponte del Costone».

Le temperature basse danno un altro aiuto.

«Sì perché l’evaporazione è limitata e perché il bisogno di acqua è minore rispetto a quando fa caldo. In questo periodo grazie alla pioggia e alle temperature basse non c’è nemmeno bisogno di irrigare i campi e nemmeno i giardini e gli orti e (...)

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