Tabacco scaldato: l'alternativa alla sigaretta tradizionale

Il mercato del tabacco è sensibilmente mutato nel corso degli ultimi vent’anni; a partire dai primi anni Duemila, infatti, alcune tra le maggiori aziende di settore hanno cominciato a dedicarsi allo sviluppo di nuovi prodotti a base di nicotina o tabacco, diversi da quelli ‘tradizionali’ (sigarette, sigari, trinciati e simili). Tra questi figurano i dispositivi a tabacco scaldato, noti a livello internazionale con le sigle THP (“Tobacco Heating Product”) e HTP (“Heated Tobacco Product”), il cui successo rappresenta una delle più recenti novità nel panorama dei prodotti per fumatori adulti. Di seguito, vediamo come funzionano e quali caratteristiche possiedono.
Cos’è un dispositivo a tabacco scaldato
I THP sono device elettronici, alimentati da una batteria interna agli ioni di litio, grazie alla quale riscaldano una miscela di tabacco senza provocarne la combustione. In tal modo, producono un vapore di tabacco, privo di particelle e residui solidi, contenente nicotina. La miscela viene resa disponibile sotto forma di stick, da inserire nell’apposita camera di riscaldamento presente all’interno del dispositivo.
Come avviene il riscaldamento in un dispositivo a tabacco scaldato
Una delle caratteristiche che contraddistingue i vari dispositivi a tabacco scaldato presenti sul mercato è il sistema di riscaldamento. In quelli di tipo resistivo, il calore viene prodotto per mezzo di un resistore, ossia una componente fatta di materiale conduttivo; al passaggio della corrente elettrica, la ‘resistenza’ opposta dal materiale genera il calore necessario a riscaldare la miscela di tabacco.
I dispositivi che sfruttano, invece, la Induction Heating Technology (ossia il riscaldamento a induzione), il meccanismo è leggermente diverso; il calore viene prodotto grazie ad una bobina metallica avvolta attorno alla camera di riscaldamento. Quando questa è attraversata dalla corrente elettrica, genera un campo magnetico, che determina un incremento della temperatura nella camera di riscaldamentoin cui viene inserita lo stick di tabacco. Tale tecnologia viene impiegata da diversi produttori, tra cui la British American Tobacco, che utilizza il riscaldamento a induzione (tramite la Advanced Heating Technology) nei dispositivi a tabacco scaldato a marchio glo™.
A prescindere dalla tecnologia adottata, ogni sistema di riscaldamento è dotato di sensori e software deputati alla modulazione della temperatura, al fine di garantire un’erogazione del calore uniforme e progressiva (e prevenire qualsiasi rischio di combustione). Durante il riscaldamento, infatti, il dispositivo sviluppa temperature comprese tra i 250° e i 270°, sufficienti a produrre il vapore di tabacco ma non ad innescare la combusione della miscela durante la ‘fumata’ (la soglia di combustione del tabacco si colloca attorno ai 500° circa). In genere, una sessione completa di utilizzo ha una durata che oscilla tra i 3 e i 4 minuti (a seconda della modalità scelta: Boost o Standard); trascorso questo lasso di tempo, il dispositivo si spegne e va lasciato raffreddare prima di rimuovere lo stick dal suo interno.
Un po’ di storia del tabacco scaldato
Benché la commercializzazione su larga scala dei riscaldatori di tabacco sia piuttosto recente, i primi modelli risalgono alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso. A stimolare lo sviluppo di prodotti alternativi furono principalmente le preoccupazioni relative ai danni del fumo passivo; la prima azienda a lanciare sul mercato un THP fu la statunitense RJR, nel 1988; il dispositivo, denominato “Premier”, venne ritirato dal mercato dopo solo un anno. Negli anni Novanta fece poi il suo debutto “Accord”, il primo riscaldatore di tabacco prodotto da Philip Morris; lo scarso successo commerciale determinò il ritiro dalle vendite nel 2006. Il boom vero e proprio per i THP si registra quasi dieci anni dopo, tra il 2014 e il 2015; da allora, questa tipologia di dispositivi si è guadagnata una fetta di mercato pari (se non superiore) a quella delle sigarette elettroniche, ponendosi come una delle principali alternative al tabacco da combustione.
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Fonte dati storici: https://tobaccotactics.org/article/newer-nicotine-and-tobacco-products-british-american-tobacco/