Castello dell'Allegrezza, Regione Lombardia conferma i 2,5 milioni per il restauro
I fondi dovrebbero arrivare con il prossimo bilancio di programmazione del Pirellone. Sarà sede dell'Osservatorio sul paesaggio
Per il momento è un rudere, ma l'idea è quella di farlo diventare sede dell'Osservatorio internazionale di studi sul paesaggio: il Castello dell'Allegrezza di Astino, come riportato oggi (venerdì 30 giugno) da L'Eco di Bergamo, richiederà due milioni e mezzo di euro per essere restaurato, con fondi che potrebbero arrivare dalla Regione, anche se non nell'immediato. Quindi, il quartier generale dell'ente dovrà rimanere per ora nella Domus di via Ripa Pasqualina messa a disposizione dalla Fondazione Mia.
Il Pirellone si era preso l'impegno già da tempo e intende mantenerlo: l'assessore alle Infrastrutture e opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, ha infatti dichiarato che sarà difficile assegnare il finanziamento con l'assestamento di bilancio, ma si dovrebbe riuscire con il prossimo bilancio di programmazione, che sarà anche il primo di questa nuova Giunta Fontana. Quando arriveranno le risorse, la Fondazione Mia sarà pronta per progettare lo studio e in seguito avviare il cantiere.
Come reso noto dal direttore della Misericordia maggiore, Giuseppe Epinati, alla Lombardia è stato presentato un progetto di fattibilità corrispondente alla cifra richiesta, con l'intento di creare nello spazio degli uffici. Il cantiere, secondo le stime, una volta avviato dovrebbe durare circa un anno e mezzo. in ogni caso, ci si dovrà confrontare anche con la Sovrintendenza per gli interventi, perché la parte rimasta della torre e i tratti di muro sono compresi nell'inventario dei beni culturali e ambientali come insediamento del XXIII secolo.
L'antico edificio era stato destinato allo scopo nel 2021, quando la Fondazione, con la proposta "La biodiversità in città", si era aggiudicata nel dicembre 2022 il "Landscape Award of the Council of Europe", durante il forum omonimo. In realtà, all'inizio era stato destinato a un utilizzo diverso: doveva essere di supporto agli studenti della futura scuola della cascina Convento, ma poi c'era stato un cambio di prospettive e si era deciso di destinarlo all'Osservatorio, divenendo quindi un centro di ricerca sul paesaggio.