L'inutile doppio binario fra Bergamo e Curno costerà ben 90 milioni per 5 chilometri
Uno sproposito: ventimila euro al metro. L'ex assessore provinciale Sonzogni: «Intervento senza senso senza un progetto più ampio metropolitano»
di Paolo Aresi
Novanta milioni di euro per costruire un secondo binario da Bergamo a Curno, cioè meno di cinque chilometri. E per fare questo, verrà chiusa la linea ferroviaria fino a Ponte San Pietro per tre anni, con grande disagio per i pendolari e i viaggiatori in genere. Ne vale la pena?
Tutto nasce da un progetto vecchio, ma ampio e interessante: raddoppiare il binario tra Ponte San Pietro e Montello, cioè il collegamento est-ovest di Bergamo, per realizzare anche un servizio metropolitano o tranviario. Se ne parla almeno dagli anni Novanta, ma la previsione venne inserita nel Piano territoriale di coordinamento della Provincia approvato nel 2004 e ribadita poi nel successivo.
Da Ponte San Pietro a Montello ci sono circa sedici chilometri di ferrovia e diversi paesi nonché alcuni quartieri e punti importanti della città. I comuni sono Mozzo, Curno, Bergamo, Seriate e Albano. I quartieri della città toccati dalla linea sono Longuelo, Loreto, San Tomaso, Borgo Palazzo, Boccaleone, Clementina. I punti di interesse sono molteplici, dai supermercati alla Motorizzazione, alla Fiera, agli ospedali.
Tra gli artefici di quel progetto ci fu l’architetto Felice Sonzogni, al tempo assessore che si occupava della mobilità della provincia.
Dice Sonzogni: «In effetti raddoppiare semplicemente il binario verso Curno, per meno di cinque chilometri, non ha molto senso, a meno che l’intervento venga inquadrato in un progetto più ampio, in una rete di mobilità. Ma l’impressione è che si faccia molta fatica a dare impostazioni di ampio respiro. Comunque anche questo piccolo segmento della linea, secondo il piano di coordinamento della Provincia dovrebbe avere una connotazione di servizio metropolitano. Ma attenzione: non bisogna confondere l’intervento strutturale, eseguito da Rfi, Rete ferroviaria italiana, con il servizio, che potrebbe venire svolto da Trenitalia, da Trenord, da Ferrovie Nord, dalla Teb e via dicendo».
E quindi?
«E quindi bisogna tenere distinti i discorsi, non fare confusione. Quando io ero in Provincia, pensavamo a un servizio integrato, cioè che tra rete tranviaria e rete ferroviaria ci fosse un collegamento immediato, uno scambio di mezzi (...)