La protesta continua

Raddoppio ferroviario, Curno fa ricorso al Tar: chiesto un tavolo con Regione e Rfi

Il sindaco Andrea Saccogna ha spiegato che il procedimento sarà ritirato se si sistemerà il progetto, che così rischia di dividere il paese

Raddoppio ferroviario, Curno fa ricorso al Tar: chiesto un tavolo con Regione e Rfi
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Il Comune di Curno ha presentato ricorso al Tar contro il raddoppio ferroviario della linea Ponte San Pietro Bergamo-Montello: la versione definitiva, così com’è stata presentata e approvata, rischierebbe di dividere a metà l’abitato, sopprimendo i passaggi a livello ed evitando il sistema di tratti interrati, proposti dall’Amministrazione e dalle associazioni per evitare di spaccare in due il territorio. Proprio contro il progetto, a dicembre scorso, è nato il comitato “Raddoppio sì ma non così”.

I dettagli sono riportati oggi (lunedì 20 febbraio) da L’Eco di Bergamo: la richiesta è quella di adottare un sistema di raddoppio ferroviario per trasporto leggero, oltre che un piano viabilistico della zona.

Oltre al ricorso contro Rfi, il sindaco Andrea Saccogna ha anche scritto al ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, alla commissaria straordinaria di Rfi Vera Fiorani e ai dirigenti Vincenzo Macello e Rosa Pannetta. Nel documento spiega che l’imminente decorso dei sessanta giorni dalla data in cui è stata comunicata l’approvazione ha spinto a impugnare l’atto, per evitare che si porti avanti la realizzazione di lavori che si considerano sbagliati.

Il Comune, nel testo, ha lasciato comunque una porta aperta al Ministero e alle Ferrovie, affermando di essere disposto a ritirare il ricorso qualora si arrivasse a un perfezionamento del progetto. Sempre il primo cittadino ha poi chiarito di aver ricevuto dai cittadini un mandato chiaro, ovvero la soluzione di raddoppio leggero senza dividere in due il paese: «Il dialogo sarà sempre il nostro approccio, ma non possiamo rischiare che siano spesi 220 milioni di euro per 3,5 chilometri di ferrovia - con gravi conseguenze per Curno - senza una minima idea di quando, come e con che soldi l’opera sarà completata, senza un piano viabilistico, senza riscontri sull’aumento dell’utenza».

Dopo aver comunque ringraziato per il recente confronto con il viceministro Edoardo Rixi, Saccogna ha inoltre auspicato che si crei «un tavolo con Regione ed Rfi», arrivando così a «una soluzione proficua per Curno e per tutto l’hinterland».

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