Stanza rubata dalla casa in Sardegna: indagate due persone, sospetta “giustizia fai da te”
Dalle planimetrie la camera farebbe parte del loro appartamento. Se la sarebbero ripresa, ai danni di un bergamasco, in modo arbitrario
Nuovo capitolo della vicenda della stanza sparita dalla casa al mare in Sardegna in cui un bergamasco, Fabiano Corti, aveva scoperto che i vicini avevano “inglobato” una sua stanza nel loro appartamento. A quanto pare, per il fatto accaduto al residence “Punta Asfodeli” di Porto Rotondo, si è trattato di un gesto estremo e deliberato per una contesa catastale.
La stanza sulla carta sarebbe degli indagati
Dopo la denuncia dell'impiegato all'Università di Bergamo, residente ad Albano Sant'Alessandro, e gli accertamenti, come riportato oggi (giovedì 3 agosto) da L'Eco di Bergamo, sono finite indagate dalla Procura di Tempio Pausania due persone. Sono una donna di Roma e un uomo di Marino. La situazione, però, risulta molto più intricata di quanto non sembrasse all'inizio: dalle planimetrie, come scoperto dai carabinieri di Olbia, la stanza avrebbe fatto originariamente parte del loro locale, almeno sulla carta.
Il tutto quindi, come sospettato dagli inquirenti, si ricondurrebbe a un'ipotesi di reato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. In pratica, ritenendo che quella camera fosse in realtà la loro, semplicemente se la sono ripresa fisicamente, senza passare da un'intesa o una causa civile.
Nell'appartamento lasciati calcinacci e rifiuti dei lavori
Una sorta di giustizia arcaica e fai da te, nella quale i muratori avevano rotto la parete, l'avevano ricostruita più avanti di quattro metri (al bergamasco avevano lasciato un corridoietto e una cabina-armadio) e poi erano usciti dalla porta-finestra che dà sul balcone, ritornando dall'altra parte. Lasciando in giro, tra l'altro, calcinacci e rifiuti dei lavori. Per questo motivo, i sospettati sono anche accusati di violazione di domicilio e danneggiamento.