Omicidio di Bottanuco: il padre non voleva uccidere, ma spaventare il figlio
Il 77enne ha già ammesso tutto, ma sarà ascoltato oggi in interrogatorio. È in carcere, ma la misura cautelare potrebbe essere ridotta
Ha già ammesso delle tre coltellate che ha inflitto al figlio nel pomeriggio di domenica scorsa, il 3 settembre, uccidendolo, ma oggi, mercoledì 6 settembre, Paolo Corna sarà chiamato a raccontare di nuovo quanto accaduto nella sua casa a Bottanuco, perché alle 11 verrà interrogato dal giudice delle indagini preliminari Federica Gaudino. Sarà presente anche il pubblico ministero Letizia Aloisio, che, almeno per ora, ha chiesto la misura cautelare del carcere.
Misura cautelare: il carcere è troppo?
Il 77enne che ha ucciso il figlio di 54, quest'ultimo con problemi di droga e alcol, è accusato di omicidio volontario con l'aggravante del legame di parentela. Secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo, l'avvocato Barbara Bruni, che è andata a trovare corna in via Gleno, lo ha trovato «molto provato». Calcolato che si tratta di un uomo di 77anni, dovrà essere valutata bene la misura cautelare. Il carcere, nel caso di persone anziane, viene dato per eccezionali esigenze. È questo il caso, visto l'omicidio, ma è facile che il difensore chieda una misura meno severa ala luce del contesto nel quale è maturato l'omicidio.
Voleva spaventarlo
Paolo Corna non avrebbe voluto uccidere il figlio, secondo quanto dice, ma solo spaventarlo. Il 54enne avrebbe spintonato i genitori e si sarebbe chiuso in camera e avrebbe iniziato a spaccare oggetti dopo una lite per avere venti euro. Paolo Corna e la moglie non volevano darglieli, temendo li potesse usare per acquistare droga o alcol. La situazione è precipitata e il 77enne ha quindi preso un coltello da cucina e inferto le tre coltellate al figlio.