Tiraboschi si propone come candidato sindaco di Bergamo del centrodestra. E mette fretta ai partiti
L'ex manager Mediaset, oggi editore di libri e fumetti, si è detto pronto a scendere in campo, ma chiede l'ok entro questo mese
Il centrodestra potrebbe avere il suo nome civico per il candidato sindaco di Bergamo: è quello di Luca Tiraboschi, ex manager Mediaset già lusingato nel 2014 e nel 2019 dalla coalizione, ma che ai tempi rispose di no. Non si sentiva pronto. Adesso sembrerebbe invece convinto, sempre che ai partiti vada bene. A dichiararlo è stato lui stesso in un'esclusiva a BergamoNews, dopo che già a giugno, in seguito alla dipartita di Silvio Berlusconi, aveva espresso la sua disponibilità al Corriere Bergamo.
Le condizioni di Tiraboschi
Del resto, qualche ipotesi la si era udita in questa calda estate, ma sembrava che la politica titubasse sotto l'ombrellone. Adesso però i tempi, al di là di quel che potrebbe sembrare, sono stretti perché c'è una campagna elettorale da preparare e portare avanti senza ritardi. Del resto, lo ha precisato anche Tiraboschi: come dichiarato oggi (mercoledì 6 settembre) al Corriere, lui la volontà ce l'ha messa, ma ha una serie di questioni in ballo e, se l'idea interessasse, devono farglielo sapere, così da sistemarle prima del tour de force elettorale.
Infatti, dopo l'esperienza alla televisione del Cavaliere, ha continuato la sua carriera nel mondo dell'editoria e, all'età di sessant'anni, si ritrova con una società aperta in Svizzera (abita vicino a Lugano) e produce libri e fumetti. L'ultimatum l'ha dato: se la candidatura interessa, va confermata nei prossimi giorni. Si deve partire adesso, a settembre, perché deve riportare la residenza a Bergamo, chiudere la società e cominciare il giro dei quartieri per farsi conoscere.
Il profilo dell'imprenditore
A chi contesta che sia ormai un estraneo, perché non abita nemmeno più in Italia, lui risponde che Bergamo la vive, perché fa avanti e indietro e la visita spesso. Qui ci vivono la figlia e la madre della ragazza (il figlio, invece, abita con lui in Svizzera). Non si ritiene scontento di come l'ha amministrata l'ex collega Giorgio Gori, ma pensa che l'esperienza sia migliorabile e vuole appoggiare il programma del centrodestra. Il quale forse, in qualche modo, ha trovato un personaggio simile all'attuale inquilino di Palazzo Frizzoni da proporre, considerando che la formula è risultata vincente per due amministrative consecutive.
Certo, Tiraboschi e Gori non sono identici, ma hanno alle spalle percorsi con diverse somiglianze, a partire dall'esperienza in Mediaset fino a quella nel mondo imprenditoriale e dell'editoria, anche se il sindaco di Bergamo, quando era vicino a Renzi, era già un po' politico. Ma le amicizie non mancano nemmeno a Tiraboschi, che pare sia in buoni rapporti con la cerchia più vicina a Giorgia Meloni e alla sorella Arianna, così come con la Lega.
Le posizioni dei partiti
Ma come l'hanno accolta questa candidatura nella coalizione? Fratelli d'Italia, con Andrea Tremaglia, ha precisato che il suo non è l'unico nome e che proporrà una rosa di candidati nella riunione che avrà luogo domani (giovedì 7 settembre) con gli alleati. Inoltre, una scelta vera e propria per lui dovrebbe arrivare entro novembre (ma così si va oltre il termine ultimo indicato da Tiraboschi).
Il Carroccio si dice disposto a valutare l'offerta, ma non vuole si dimentichino le altre figure politiche (tipo i consiglieri comunali Alberto Ribolla e Stefano Rovetta). Una posizione che somiglia a quella di Forza Italia, che pure ha un parco nomi a cui non vorrebbe rinunciare troppo facilmente, da Gianfranco Ceci ad Alessandra Gallone, Giorgio Jannone e Carlo Saffioti. Il tempo stringe e i partiti devono prendere una decisione.