Dietro le quinte

Candidato sindaco a Bergamo: FdI apre agli alleati, nel Pd test per il nuovo segretario

Nel centrodestra non è più un dogma che il nome lo debbano fare i meloniani. Si ragiona su rose più ampie. E a centrosinistra...

Candidato sindaco a Bergamo: FdI apre agli alleati, nel Pd test per il nuovo segretario
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di Wainer Preda

Il cambiamento è sottile ma significativo. Fermo restando i ruoli e il rispettivo peso nella coalizione, per la prima volta Fratelli d’Italia, oltre a valutare candidati civici della sua area, sarebbe disponibile a ragionare anche su candidati politici espressi dagli alleati. E viceversa.

È quanto emerge da indiscrezioni che danno il centrodestra «più vicino alla sintesi» di quanto fosse nei mesi scorsi. Per arrivare al nome servirà ancora qualche settimana. Ma il dogma che voleva il candidato sindaco di Bergamo esclusivo appannaggio di FdI avrebbe lasciato spazio a una riflessione più ampia, che non esclude mediazioni. Tattica e strategia, di cui le segreterie riparleranno nei prossimi giorni.

Andrea Tremaglia

Intanto sui giornali è un profluvio di nomi, anche abbastanza improbabili. Quelli veri, in realtà, sul fronte FdI li conosce solo Andrea Tremaglia. E, a quanto ci risulta, non se li è ancora lasciati sfuggire. Sul versante Forza Italia invece sono pronti ai blocchi di partenza Carlo Saffioti e una motivatissima Alessandra Gallone.

Una cosa però è certa: il centrodestra è alla ricerca di tutto tranne che di personaggi dall’ego ipertrofico, che vedono la politica come fumo negli occhi e sarebbero incontrollabili dalle segreterie. Sarebbe un suicidio politico e non pare che gli attuali segretari di FdI, Lega e Forza Italia tendano all’harakiri. Pratica di cui il centrosinistra, sul fronte opposto, invece ha fatto leggenda.

Il congresso del Pd di domenica scorsa ha eletto, come da copione, nuovo segretario provinciale il giovane vicesindaco di Ciserano Gabriele Giudici. Dall’assise sono emersi spunti d’analisi interessanti. Il primo è che Giudici era candidato unico. Cioè il solo che si è presentato e lo ha voluto fare. Unico, appunto, nel linguaggio politico ben diverso da “unitario”, ovvero portato in auge per condivisione del partito.

Il risultato delle urne non è stato dei più rassicuranti (...)

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