Come mai nella città di Bergamo si fa festa a metà Quaresima
[Per info e orari relativi all'evento del Rasgamènt de la ègia, qui]
Una burla. Una beffa. Il prendersi gioco di ciò che qui, da sempre, nella religiosissima città di Bergamo, è sacro. Arriva la sfilata di mezza Quaresima e con sé porta la sua lunga storia, fatta di carri colorati e musica, voci festanti e allegria, in un momento in cui le chiese indossano i paramenti viola, gli altari sono spogli e tutto è volto all’attesa della Resurrezione. Non è fuori luogo? Sì. Non è inappropriata? Certamente. Ma proprio in questo suo essere inadatta si radica il senso della sua esistenza, iniziata più di cento anni fa da un’esigenza esclusivamente bergamasca. È, come dire, una pausa in mezzo alla meditazione, un giorno di colore che fa spallucce ai fratelli dell’almanacco, seri, composti e disciplinati. Quando, il primo giorno del 1924 nasce il Ducato di Piazza Pontida, viene naturale la sua acquisizione, così come suo diventerà Ol Giopì, il giornale satirico, laico e anticlericale della città, che raccoglieva le voci polemiche del popolo.
«Se ci si pensa bene è particolare che in una città così religiosa come Bergamo sia nata la festa di mezza Quaresima – racconta Mario Morotti, XI Duca di Piazza Pontida con il nome di Smiciatöt Ü', un nomignolo che indica un osservatore attento della vita sociale bergamasca e di conseguenza critico costruttivo -, perché è una festa legata al Carnevale, alla gioia, ad un momento di grande convivialità, dove una comunità intera si muove colorando le strade e le piazze, per arrivare al cuore della festa, ol Rasgamènt de la Ègia che, con ironia, porta alla luce un grosso problema della città». Quest’anno tocca all’area dell’ex gasometro, proprietà dell’Inps dal 1983 e terreno fortemente inquinato, in attesa di una bonifica prima e di un nuovo parcheggio ad opera del Comune poi. «Sabato sera, quando metteremo a fuoco la Vecchia – continua il Duca – ci saranno sia il sindaco della città, Giorgio Gori, che Angelo d’Ambrosio, direttore dell’Inps, e si spera che in quest’occasione trovino un accordo.
[La ègia di quest'anno, realizzata da Alice Monzani]
D’altronde questo è il senso profondo della festa di mezza Quaresima: diventare un momento di riflessione per l’intera cittadinanza, un incontro per trovare soluzioni a ciò che non va». «Parle sé, de l’ex gasòmetro/se lì gnamò mia capìt/che l’è del novantadù/stàcc compràt e pò vendìt/e de alura bandunàt,/‘n d’ü cantù, desmentegàt…», recita Ol testamènt de la Ègia, che va avanti invitando ad una presa di coscienza da parte delle autorità, affinché trovino un accordo su quel luogo che «sö stomèch come ü sass/l’pisa sènsa soleàs».
A realizzare il disegno della ègia sono da circa quarant’anni i ragazzi della Scuola d’Arte Andrea Fantoni, che preparano con fantasia, ironia ed intelligenza dei bozzetti dedicati al tema. «Durante il periodo natalizio, il Ducato di Piazza Pontida decide il tema a cui dedicare attenzione – conclude il Duca – e i ragazzi di seconda superiore realizzano numerosi bozzetti, tra cui viene scelto il migliore, a seconda di come sia rappresentato il problema, e di quanto il disegno risulti esplicativo. È un intervento prezioso, quello della Scuola d’Arte, che quest’anno si inserirà in un evento davvero unico. Mai infatti sono state così numerose le iscrizioni dei carri, che saranno oltre un centinaio. Solo quelli di Caravaggio saranno una decina e rappresenteranno le regioni della nostra amata Italia. È una sfilata da record, a cui parteciperanno anche carri provenienti da Venezia, Vercelli, Monza Brianza, e da altre città italiane!».
Dunque un trionfo di carri e tradizioni. Una festa che lascerà, come sempre, senza parole per le imponenti scenografie carnevalesche, le coreografie dei gruppi e la partecipazione della città. Tra le novità, anche la sfilata delle tradizioni bergamasche, come la Scasada dol Zenerù di Ardesio (ne avevamo parlato qui), la Mascherata di Dossena, che conserva la festosità dell'antico carnevale contadino, e la sfilata medioevale di Vall’Alta, che porterà asini, cavalli, carrozze e cavalieri.
[Le ègie degli anni scorsi]
E in mezzo a tutto questo, la ègia, pronta per essere distrutta. «Era la fine degli anni Settanta, ero studente e già realizzavamo a scuola i bozzetti per la festa di mezza Quaresima – racconta Corrado Spreafico, oggi preside della Scuola d’Arte A. Fantoni -. Ho un ricordo bellissimo di quel lavoro, quando cioè replicavamo il bozzetto vincitore su un gigantesco foglio di carta, tutti insieme, radunati in un'unica classe. Era un momento di grande aggregazione. Col tempo, gli alunni della Scuola d’Arte hanno mantenuto il legame affettivo e l’impegno con il Ducato di Piazza Pontida, variando solo le tecniche di realizzazione del lavoro: prima lo si dipingeva con i colori in polvere e le colle vegetali, poi si è passati alla tempera acrilica, fino alla tecnica di quest’anno, che vedrà protagonista una stampa di quattro metri di altezza per cinque di lunghezza. L’idea è quella di sperimentare sempre nuovi linguaggi, per inventarne uno nuovo ogni anno, in attesa di realizzare la Vecchia in 3D!».
Il bozzetto vincitore di quest’anno è stato realizzato da Alice Monzani, seconda classificata Federica Rossoni, ed infine Laura Sonzogni. Tutti i bozzetti realizzati dagli studenti saranno esposti in Piazza Pontida il 14 marzo, dalle 18 alle 20 e domenica 15 marzo, dalle 10 alle 12. Un appuntamento, quello di mezza Quaresima, assolutamente da non perdere!