Candidato sindaco del Pd a Bergamo: tutti gli indizi portano a Sergio Gandi
Una parte della governance dem avrebbe ripensato il suo appoggio alla Carnevali. E il primo cittadino uscente, pur senza schierarsi, parla di «continuità»
di Wainer Preda
Gli indizi sono diversi. Eppure puntano quasi tutti verso la stessa direzione. Dicono che il candidato sindaco di Bergamo del Pd sarà, con grande probabilità, Sergio Gandi.
Condizionale d’obbligo, perché la politica, specie quella locale, è spesso foriera di sorprese. Ma il quadro che si va delineando in queste ore racconta di una svolta (seppur tenuta segretissima) verso il numero due dell’amministrazione Gori.
Dopo il congresso provinciale, nei prossimi giorni il Pd completerà i riti che gli sono proverbiali. Poi arriverà (finalmente) alla “sintesi”, come suol dire. Ovvero, al nome da presentare agli alleati. Nelle segrete stanze, il più ricorrente è quello di Gandi.
Da indiscrezioni filtra che nell’ultima settimana una parte della governance dem avrebbe ripensato il suo appoggio a Elena Carnevali. E preso in seria considerazione l’idea di schierarsi con l’attuale vicesindaco. I motivi, più d’uno e prettamente politici. A partire dalla necessità di evitare scontri interni con esponenti della città, deleteri per il partito.
A favore di Gandi è schierata la quasi totalità della giunta e dei consiglieri comunali, ovvero i portatori di voti. Un bacino di consenso irrinunciabile, nella gara cittadina. L’assise provinciale appena conclusa, poi, è suonata come l’ennesimo campanello d’allarme.
All’incoronazione del nuovo segretario Gabriele Giudici, domenica 8 ottobre, c’erano pochi aficionados. Un’ottantina, in tutto. Perdere anche quegli esponenti che fanno trascinamento in città potrebbe essere letale, è il ragionamento.
L’ipotesi Primarie per decidere il candidato, caldeggiata da Matteo Rossi, dunque si fa remota. Perché ai dem non conviene. Renderebbe palesi (...)