Bergamo Brescia, la Capitale della Cultura fa il boom: 11,6 milioni di visitatori
Il turismo, i musei, i teatri sono tutti con il segno più (e di parecchio). Gori: «Abbiamo dato un orizzonte comune alle due città. Contineremo»
di Wainer Preda
Obbiettivo raggiunto. Anzi doppiato. Sono raggianti i sindaci di Bergamo e Brescia Giorgio Gori e Laura Castelletti alla presentazione dei dati ottenuti dalla Capitale della Cultura 2023.
Entro la fine dell'anno le due città, diventate una per l'evento, raggiungeranno gli 11,6 milioni di visitatori, comprensivi di chi ha soggiornato o si è solamente recato nella Capitale per un'escursione.
Parlano al singolare, i due sindaci. Danno dati aggregati. Una finezza sottolineata da Gori per far capire quanto sia comune e condiviso il lavoro fatto nelle preparazione e nello svolgimento di quest'anno epocale, almeno dal punto di vista della cultura.
I numeri di un successo
I numeri raccontano di un indiscutibile successo: + 41,7 per cento di visitatori rispetto al 2022. Oltre 164mila persone agli infopoint. Musei e gallerie d'arte che registrano in tutto 943mila turisti, con un aumento del 92 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 (il solo museo di Scienze Naturali Caffi ha visto 77mila visitatori, il doppio del 2019). E teatri che staccano 331mila biglietti contro i 250mila dell'anno prima della pandemia. E poi 2500 eventi, 238 rassegne e duemila volontari impegnati nell'organizzazione. Mentre i siti internet legati alla Capitale volano, con oltre 33,7 milioni di utenti e 66mila follower sui social.
Insomma, «è un bilancio estremamente positivo anche dal punto di vista qualitativo - ha sottolineato il sindaco Gori -. L'obbiettivo del 20 per cento dell'incremento di visitatori è stato ampiamente superato. Ma abbiamo raggiunto anche altri risultati importanti. In primo luogo, aver dato un orizzonte sul quale far convergere le energie di due città che per secoli hanno nutrito diffidenze vicendevoli. Pensiamo di avere inciso in modo profondo sulla dimensione culturale della nostra gente, facendo diventare la bellezza e la cultura elementi costitutivi della nostra identità».
«Non torneremo indietro - ha assicurato Gori -. Abbiamo dimostrato che insieme possiamo fare molto. Abbiamo un potenziale straordinario ed estremamente promettente. E intendiamo continuare questo lavoro a prescindere dal colore politico delle amministrazioni che arriveranno».
«La cultura è un elemento di crescita - ha aggiunto il sindaco Castelletti -. Abbiamo questo lascito che intendiamo portare oltre, attraverso legami stabili fra ambiti. C'è voglia di continuare insieme. E' una vocazione da non disperdere».
A suggellare l'unione ci sarà, nella prossima primavera, la ciclovia della cultura (in ritardo nella costruzione), che si affiancherà alla già attiva via delle Sorelle, cammino di 130 chilometri fra le colline e le montagne bresciane e bergamasche.
«Quello per la Capitale della cultura è stato un lavoro immenso - ha sottolineato l'assessore comunale Nadia Ghisalberti - seppur partito con molta incertezza. Basilare è stato il consenso dei cittadini, che non era per niente scontato. Il territorio ha capito l'importanza di quest'evento, donando risorse e rendendosi partecipe alle manifestazioni culturali. Tanto che Bergamo oggi è stabilmente inserita nelle mette del circuito turistico culturale, l'unico possibile per una città come la nostra. Ora abbiamo un orizzonte condiviso e un futuro comune, molto promettenti», chiosa l'assessore.
Domani, martedì 19 dicembre, la cerimonia di chiusura di un anno destinato (nel bene e nel male) a rimanere negli annali per molto tempo.
Occasione persa. E' solo riuscito nell'intento di peggiorare la qualità della vita dei residenti, da molti punti di vista. Se la Cultura c'è stata è stata per pochi. Al resto panem et circenses. Tutto è servito per il marketing personale di un sindaco che elenca le sue poche "eccellenze" e tralascia i molti disastri, Caserma Montelungo, abbattimento generalizzato ed inutile di piante, le tante piste ciclabili "finte"....