dell'architetto pirovano

Il Monumentale di Bergamo è ora nell'Atlante dei cimiteri significativi italiani: un museo a cielo aperto

L'assessore Angeloni ricorda che il luogo è al centro di un processo di valorizzazione culturale, storica e artistica

Il Monumentale di Bergamo è ora nell'Atlante dei cimiteri significativi italiani: un museo a cielo aperto
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Il Cimitero Monumentale di Bergamo, progettato dall'architetto Ernesto Pirovano (1866-1934), lo stesso che progettò la stazione centrale di Milano, è entrato ufficialmente nell'Atlante dei cimiteri significativi italiani. La notizia è stata data nel corso del meeting annuale dell'Association of significant cemeteries in Europe sui cimiteri monumentali europei, che si è tenuto nei giorni scorsi a Mantova.

«Ci riempie d'orgoglio»

«Il cimitero monumentale è al centro di un processo di valorizzazione culturale, storica e artistica - spiega l'assessore Giacomo Angeloni - L'ingresso del cimitero di Bergamo nell'atlante dei cimiteri è una piccola cosa, forse, ma che ci riempie di orgoglio. Siamo consapevoli, infatti, che gli sforzi per rafforzare la proposta culturale che riguarda il nostro cimitero monumentale (attraverso visite guidate, pubblicazioni, ecc.) siano molto apprezzati dai nostri concittadini».

La sua storia

La storia del cimitero monumentale iniziò il 2 marzo 1896, quando la municipalità cittadina decise di costruire il nuovo, grande cimitero unico, pubblicando un bando di concorso nazionale: il nuovo cimitero si sarebbe costruito accanto a quello già esistente di San Maurizio che, a differenza degli altri tre, non sarebbe stato abbattuto bensì inglobato nel nuovo impianto. Il progetto vincitore, sui quasi cinquanta pervenuti, fu quello dell'architetto milanese, Ernesto Pirovano . Nel 1900 partirono così i lavori per la realizzazione di quello che per molti è stato ricordato come Cimitero Unico, oggi chiamato Monumentale.

Un  museo a cielo aperto

Monumentale l'opera e così anche il cantiere, ricordato negli scritti dell'epoca come il più grande della storia della città, perché vi lavorarono centinaia di operai. Nel maggio del 1904, dopo la benedizione dell'allora vescovo di Bergamo, Monsignor Gaetano Camillo Guindani, il Cimitero nuovo cominciò ad accogliere i primi defunti. Oggi, oltre ad essere luogo in cui si ravviva il ricordo dei propri cari, conserva al suo interno un ricchissimo patrimonio di sculture e architetture del XX secolo, come un vero e proprio museo a cielo aperto.

I grandi nomi sepolti

Non solo, il cimitero è anche uno straordinario luogo di memoria storica e artistica del territorio bergamasco. Attraverso i suoi viali alberati, infatti, si possono ripercorrere le vicende della comunità cittadina, riconoscendo nei ritratti, i personaggi che hanno fatto la storia della Città di Bergamo. Vi si trovano sepolti il letterato Ciro Caversazzi, il politico Angelo Mazzi, i compositori Antonio Cagnoni e Alessandro Nini da Fano, il tenore Alessandro Virginio Dolci,  il direttore d'orchestra Gianandrea Gavazzeni, il pittore Mario Sironi, il designer Pio Manzoni,  lo stilista di moda Nicola Trussardi, il calciatore Piermario Morosini, il fondatore dell'Associazione Italiano Donatori Organi, Giorgio Brumat, il senatore, membro dell'Assemblea Costituente Giuseppe Belotti, il pittore Trento Longaretti.

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