Alfio Arena, caduto nella scarpata a Torre de' Busi: la cura del bosco, la montagna e le moto
Il 66enne, uscito la mattina per pulire i dintorni dell'abitazione, è stato trovato dalla moglie in fondo al dirupo
Un'uscita mattutina, per sistemare il bosco vicino a casa, è stata fatale ad Alfio Arena, 66enne morto dopo essere caduto in una scarpata, la scorsa giornata, a Torre de' Busi in località San Marco.
La scoperta del corpo
A scoprire il corpo è stata la moglie Morena, dopo che l'uomo, avviatosi intorno alle 10, non era più tornato a casa e si era quindi insospettita. La donna, infatti, quando era quasi ora di pranzo l'aveva chiamato, anche per chiedergli di portare a spasso i loro tre cani. Il marito, però, le aveva detto che ci avrebbe messo ancora una decina di minuti, poi sarebbe arrivato.
Tuttavia, quando poco dopo uscita fuori non l'ha visto, si è resa conto che ci stava impiegando troppo. L'aveva prima cercato al telefono, ma senza ottenere risposta, così aveva iniziato a cercarlo. Lo ha trovato intorno alle 13.30 in fondo al dirupo, vicino a via Casello (dove abitava) al confine con Valcava, ma ormai non c'era più nulla da fare, perché era deceduto in seguito alle ferite riportate.
Il bosco, la montagna e le moto
Arena era di origini milanesi ed era andato in pensione sei anni fa. Fino al 2018 aveva lavorato nel capoluogo lombardo da dipendente dell'Atm, come autista di autobus, ma da vent'anni viveva nel paese bergamasco, in una strada privata a fondo chiuso in un'area boschiva. Aveva scelto di trasferirsi lì per stare più vicino, con la sua famiglia, ai parenti della moglie, che si trovano invece a Olginate.
Tra le sue passioni, anche quella della montagna, ma amava anche i viaggi in moto e gli piaceva aiutare, con degli amici, a pulire il bosco e le mulattiere, ma anche il campo da calcio dove giocavano i bambini. Il funerale avrà luogo venerdì 26 gennaio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di San Marco a Torre de' Busi.