In cerca della verità

Morte in carcere di Oumar, la procura chiede l'archiviazione (ma dei dubbi restano)

Il parlamentare Dori ha presentato un'interrogazione per capire perché le telecamere del carcere fossero spente. Ma il Ministero non ha saputo rispondere

Morte in carcere di Oumar, la procura chiede l'archiviazione (ma dei dubbi restano)
Pubblicato:
Aggiornato:

di Camilla Amendola

La seconda interrogazione parlamentare presentata dal deputato bergamasco Devis Dori, di Alleanza Verdi e Sinistra, non ha ricevuto risposte soddisfacenti sulle circostanze della morte di Oumar Dia, 21enne di Fiorano al Serio.

Il ragazzo, deceduto il 26 ottobre scorso, era detenuto nel carcere Opera di Milano, nel quale era stato trasferito in isolamento da pochi giorni dopo aver aggredito una guardia del penitenziario di via Gleno a Bergamo. Stava scontando una pena per piccoli furti e per aver violato i domiciliari. L’autopsia effettuata sul corpo del ragazzo ha confermato come causa della morte un’anossia. Il giovane pare abbia provato a impiccarsi nella propria cella. Una guardia, accorgendosi del fatto durante il giro di controllo, aveva allertato i soccorsi, giunti in qualche minuto. Dopo una settimana ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Rozzano, però, Oumar non ce l’ha fatta.

La manifestazione tenutasi a Milano per chiedere la verità sulla morte di Oumar Dia

Tutte le strade sembrano quindi confermare la tesi del suicidio. Il 9 gennaio, però, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha fatto sapere che non ci sono prove video di quanto accaduto al carcere meneghino, dato che alcune telecamere, il giorno del presunto suicidio di Oumar, erano disattivate.

Il Ministero della Giustizia non ha fornito risposte sul perché, così come non ha risposto riguardo alla presenza - o meno - di fotografie della scena del presunto suicidio. Il sottosegretario Ostellari ha infatti spiegato durante il Question Time" di oggi (31 gennaio): «Il Provveditorato regionale di Milano è stato incaricato di procedere ad apposita richiesta amministrativa nota a verificare le circostanze, le modalità e le cause dell’evento». Ha poi aggiunto che al quesito di Dori potrà essere data una risposta «non appena perverranno gli esiti della visita ispettiva condotta dal Provveditorato». Inoltre, Ostellari ha comunicato che proprio oggi è stata richiesta l’archiviazione del caso da parte dell’autorità giudiziaria.

La manifestazione tenutasi a Bergamo per chiedere la verità sulla morte di Oumar Dia

Dori, circa la (non) risposta del Ministero, ha dichiarato: «Ha deciso di non rispondere nel merito ai miei quesiti. Telecamere spente? Foto scattate al ragazzo? Esame tossicologico? Il Ministero non conferma né smentisce. In particolare, non ha smentito la circostanza che la sera del ritrovamento in cella di Oumar in fin di vita le telecamere dell'area ove era recluso fossero spente». E ancora: «Oumar è morto tre mesi fa e il Ministero non sa dire se le telecamere fossero accese? La circostanza è particolarmente importante e grave, perché Oumar nel carcere milanese era sottoposto a procedimento di Ila (Intensificazione Livello di Attenzione) e se le telecamere fossero state spente avrebbero dovuto intensificare anche altre misure. Si è trattato di un guasto? Per quanto tempo?».

Infine, Dori ha assicurato che finché non avrà ricevuto risposte a tutte le domande, nonostante il pm abbia richiesto l’archiviazione, continuerà a chiedere interrogazioni parlamentari al Ministero della Giustizia.

Seguici sui nostri canali