Un balcone panoramico sulle valli bergamasche, a 2.230 metri di quota: è il monte Sasna
Questa bella montagna offre sentieri per tutti: da chi cerca una facile passeggiata sulla neve fino a chi, invece, desidera sfidarne la vetta
di Angelo Corna
Il monte Sasna spicca, gigante di roccia e neve, sugli abitati di Valbondione e Lizzola. In questa stagione, i suoi bianchi crinali richiamano ciaspolatori e skialp, che raggiungono il Passo della Manina (punto di confine tra Val Seriana e Val di Scalve) per poi vincere i pendii che conducono fino alla vetta, posta a 2.230 metri di quota e balcone panoramico sulle valli bergamasche.
Questa bella montagna offre sentieri per tutti: da chi cerca una facile passeggiata sulla neve, che può concludersi in uno dei tanti rifugi vicini, fino a chi, invece, desidera sfidarne il culmine. Un percorso che viene caratterizzato non solo dalla bellezza del territorio, ma anche dalla storia che, per secoli, ha legato questa valle alle sue genti.
La via più breve per raggiungere il monte Sasna vede il suo via dall’abitato di Lizzola, borgo montano posto a 1.250 metri di altitudine e conosciuto per le sue piste da sci, situate alle pendici dei monti Vigna Vaga e Vigna Soliva. Durante la stagione invernale, anche gli escursionisti trovano pane per i loro denti, potendo scegliere tra itinerari che vanno dal facile al difficile. Il nostro percorso è contrassegnato dal segnavia Cai 307 e vede la sua partenza a monte dell’abitato.
Dopo circa 15 minuti di cammino raggiungiamo un’ampia conca, conosciuta come Valle dell’Asta. Oltrepassiamo una baita e proseguiamo, finalmente traccia su neve, in direzione del valico ormai visibile. Ora il sentiero sale circondato dalle cime dei giganti delle Orobie fino ad arrivare, dopo circa un’ora e mezza di cammino, al Passo della Manina.
Il valico è il luogo perfetto per concedersi una pausa: immerso tra le vette più alte dell’arco alpino bergamasco, è da sempre utilizzato dagli abitanti delle due valli per il trasferimento del bestiame che vi staziona in alpeggio, ma anche per il trasporto e il commercio del ferro e dello zinco estratti dalle miniere, ormai in disuso, poste nelle immediate vicinanze.
Il panoramico crinale ospita il Santuario delle Manina, dedicato alla Beata Vergine ed edificato nel 1949…