Politecnico delle Arti

Il Conservatorio è cresciuto e bussa al monastero dei Celestini: avete spazio?

La direttrice Daniela Giordano: «Trecento richieste di iscrizioni, c’era posto solo per 196». «Viviamo un momento di entusiasmo»

Il Conservatorio è cresciuto e bussa al monastero dei Celestini: avete spazio?
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di Paolo Aresi

Si è aperta una stagione nuova per il conservatorio Donizetti e per l’Accademia di belle arti Carrara. Le due realtà si sono fuse in unico “Politecnico delle arti”, come previsto dalla legge, a partire dall’anno scolastico in corso dopo un’attesa di molti anni.

Un unico “politecnico” e finalmente la statizzazione, pure attesa da lunghi anni per il conservatorio, che ora, con la fusione, riguarda anche la scuola della Carrara. Ma non si tratta dell’unica novità: il presidente che ha traghettato il conservatorio verso il riconoscimento statale, il musicista Michele Guadalupi (per anni era stato anche vicepresidente), è stato sostituito dal commercialista Giorgio Berta.

Daniela Giordano

La nomina è arrivata dal ministro Bernini nei giorni scorsi, si dice su consiglio della sua consulente per l’alta formazione, l’ex senatrice bergamasca Alessandra Gallone. Al ministero era stata inviata una terna di nomi indicati da conservatorio e accademia, la candidatura di Berta era arrivata in extremis, all’ultimo giorno, ma alla fine è stata quella vincente: si è preferito Berta al presidente uscente, Guadalupi, e all’ex direttore, Emanuele Beschi. Berta è un commercialista molto noto in città ed è già presidente della Fondazione Donizetti.

Nei mesi scorsi era uscito di scena anche il direttore “traghettatore” (poi candidato alla presidenza), Emanuele Beschi, arrivato alla pensione, sostituito da Daniela Giordano, docente di pianoforte, affermata concertista, da dieci anni nella nostra città.

La professoressa Giordano è stata eletta dai docenti di conservatorio Donizetti e scuola della Carrara. Dice la docente: «Il direttore Beschi mi aveva dato (...)

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Commenti
Francesco Giuseppe

Sarebbe sicuramente un bene per le suore del monastero dei Celestini, che hanno problemi economici e per il conservatorio.

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