Vigilessa uccisa, per i giudici la madre di Milani è «il convitato di pietra» e l'omicidio è «ispirato alle serie tv»
Nel documento si attribuisce la causa del reato non a odio o soldi, ma alla necessità di gratificare l'ego del gruppo
L'hanno uccisa non per odio o per soldi, ma per «gratificare l'ego del gruppo e celebrare adeguatamente la loro coesione». Una delle frasi più significative delle motivazioni della condanna all'ergastolo in primo grado per Mirto Milani e le sorelle Paola e Silvia Zani, che assassinarono l'ex vigilessa Laura Ziliani a Temù a maggio 2021. A riportare i dettagli sono i colleghi di PrimaLecco.
Il «convitato di pietra»
I tre, rei confessi dell'omicidio e condannati in primo grado all'ergastolo lo scorso dicembre, non avrebbero quindi agito per denaro. Almeno da quanto si evince dal corposo documento di quasi cento pagine, ora depositate ufficialmente. «I tre - scrive infatti la Corte d'Assise di Brescia - hanno agito di concerto tra loro concorrendo a comporre, ciascuno per la propria parte, il mosaico del progetto criminoso». Secondo il presidente Roberto Spanó, non reggerebbero il movente economico e tantomeno quello dell'odio da parte del trio nei confronti della 55enne.
Nelle motivazioni si legge inoltre che «l'unica persona che ha mostrato un reale interesse per certi versi spasmodico per il patrimonio della defunta Laura Ziliani è stata la madre di Mirto Milani. Il ruolo debordante da convitato di pietra assunto dalla donna può avvalorare il sospetto che il figlio l'abbia messa sin da subito a conoscenza dell'omicidio, come parrebbe comprovato nei messaggi inviati dall'imputato dal carcere allo scopo di depistare le indagini, nonché delle cautele adottate dai due per impedire la captazione delle loro conversazioni».
Omicidio «ispirato da serie tv»
Una vicenda ancora più assurda quindi, se possibile, anche perché, sempre nel documento, si evidenzia che «occorre un piano cervellotico a cui le serie tv hanno offerto una forte componente di imitazione e ispirazione. Troppo banale gettarla dal dirupo. L’omicidio in sé considerato non costituiva ai loro occhi un progetto abbastanza ambizioso ed accattivante per poter celebrare adeguatamente la loro coesione».