Anziana violentata vicino al mercato a Dalmine: 25enne condannato a 8 anni di carcere
Il giovane denunciato anche per atti sessuali nei confronti di una bambina e condannato per le sassate a un distributore di dvd hard
Un'anziana che, dopo la sua consueta passeggiata la mattina presto, sta per rincasare. All'improvviso, una mano le viene messa davanti alla bocca: qualcuno l'ha sorpresa alle spalle. La butta a terra e, tenendola per il collo, la trascina in un campo lì vicino, dove poi approfitta di lei. Un episodio che aveva suscitato incredulità e sgomento nella comunità dalminese, per la quale adesso è stato condannato a 8 anni di carcere C. T. A., un 25enne boliviano che si trova già in carcere a Cremona.
La vicenda, come riportato oggi (martedì 19 marzo) dal Corriere Bergamo, era accaduta il 18 gennaio 2023, intorno alle 6, in via Lotto vicino al mercato. Nella sentenza il gup Lucia Graziosi (il processo è stato celebrato con rito abbreviato, ndr) ha specificato che l'imputato ha esercitato ripetutamente violenza sulla 78enne, «in stretta correlazione con il raggiungimento della propria prevaricazione e soddisfacimento erotico sessuale, incurante dello stato di terrore così come dell’età dell’anziana vittima».
L'aggressione e l'arresto
La donna, in quella mezzora circa in cui era stata di fatto sequestrata dal giovane, aveva all'inizio cercato di calmarlo parlandogli, ma tutto si era rivelato inutile, per cui era riuscita a mettersi in salvo approfittando di un suo attimo di distrazione. Aveva riportato lividi ed abrasioni, con venti giorni di prognosi certificati all'ospedale di Bergamo. Quello stesso giorno, era andata a sporgere denuncia dai carabinieri, fornendo una descrizione abbastanza precisa del suo aggressore.
Il soggetto era stato descritto come molto giovane, dalla carnagione olivastra, in carne e con capelli neri a spazzola. Il giorno successivo, il 25enne era stato convocato in caserma per la notifica della chiusura delle indagini per un altro caso di cui è accusato, rispetto ad atti sessuali nei confronti di un bambina di sei anni, una questione giudiziaria ancora aperta.
I militari si erano resi conto che somigliava molto all'individuo ripreso dalle telecamere di sorveglianza, anche se la foto della carta d'identità, inserita nell'album per il riconoscimento fotografico, era leggermente diversa e la signora, al momento di identificarlo, disse che non era sicura e la somiglianza era di circa il cinquanta per cento. Un elemento su cui ha insistito l'avvocato difensore. In ogni caso, sulla base dei video e delle tracce biologiche, era stato poi arrestato.
La difesa del giovane
Da parte sua l'imputato, che usciva per andare al lavoro alle 5.30, ha dichiarato che non sarebbe mai stato capace di fare un'azione del genere, di non essere una persona aggressiva, ma che fa uso di alcol e droga. Nell'emettere la sentenza, tuttavia, il giudice ha considerato anche gli esami del Dna trovato sotto le unghie dell'anziana, così come sul bordo dei jeans che erano stati sequestrati al giovane, considerando anche che i due non erano mai entrati in contatto, almeno prima di quella terribile mattinata. La difesa, comunque, ritiene che il risultato non sia certo e starebbe valutando se ricorrere in Appello.
La condanna
La Corte, nel decidere la condanna, ha sottolineato anche una «sintomatica elevata capacità criminale» e una «evidente pericolosità sociale», tenendo inoltre conto di un altro precedente, per aver colpito a sassate un distributore di dvd a luci rosse per rubarli lo scorso 8 maggio 2023, ma anche della perizia sulla 78enne, parte civile, che ha diagnosticato un trauma a causa di quanto costretta a subire. A lei il condannato deve una provvisionale di 35mila euro e, una volta scontata la sua pena, verrà espulso dal territorio nazionale.