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Rifiutato l'imbarco del suo scooter per disabili: niente volo da Orio per una lecchese

Silvia, di Calco, sarebbe dovuta partire con il cugino per Cracovia e aveva con sé anche una mail di Ryanair con l'ok per il trasporto in stiva, eppure...

Rifiutato l'imbarco del suo scooter per disabili: niente volo da Orio per una lecchese
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Niente volo per Cracovia e vacanza saltata per Silvia, disabile di Calco, alla quale venerdì 22 marzo è stato negato l'imbarco per il rifiuto del personale di terra di Ryanair di imbarcare il suo scooter per disabili. Il tutto, nonostante la donna avesse presentato le certificazioni richieste e avesse preventivamente richiesto e ottenuto l'autorizzazione dalla compagnia stessa. A generare i problemi, come già successo a Valeria Roberta Vetrano e alla sua carrozzina motorizzata nel dicembre 2022, sono state le batterie.

Il problema all'imbarco

Silvia, come riportano i colleghi di Prima Merate, scrive: «Venerdì 22 marzo 2024, mi trovai con mio cugino davanti ai check-in dell'aeroporto di Orio al Serio. Destinazione: Cracovia. Avevamo prenotato il volo, ottenendo (sono disabile) l’autorizzazione della Ryanair all’imbarco del mio scooter Venus 4 Sport. Io e mio cugino ci dirigemmo al desk: erano le 19:30, il decollo previsto alle 21:10».

«La hostess di terra mi chiese la scheda dello scooter: le mostrai il foglio con le informazioni tecniche dal mio cellulare. Dopo avermi contestato che sulla pagina era stata aggiunta a mano l'informazione "batteria a secco" (per ricordarmi il tipo), recuperai l'intera scheda tecnica direttamente dal sito della casa madre dello scooter. Tuttavia, anche così, secondo l'operatrice, non c'erano abbastanza informazioni sulla batteria. Quindi, chiamò telefonicamente la responsabile.

Una serie di richieste

A quel punto, secondo quanto riportato nella testimonianza, la hostess sarebbe arrivata a chieder di togliere la batteria per poter fare controlli e poi a smontare la scatola così da poter vedere all'interno. A quel punto, la donna, allibita, ha chiesto che l'operazione venisse svolta da un tecnico i comunque dal personale preposto a controllare questo tipo di oggetti. Alla risposta negativa della hostess, la passeggera ha deciso di provare per un'altra visa, mostrando la foto delle sue batterie con tanto di etichetta che riportava la dicitura "batteria a piombo-acido (Agm) 12V", una tipologia e una potenza conformi a quelle richieste da Ryanair.

Ma a questo punto, i problemi sono diventati altri: «Accertato quindi che tutte le batterie al piombo sono a secco o a gel, la hostess mise in dubbio la provenienza della foto da me mostratale e il fatto che nella scatola ci fossero effettivamente quelle batterie. Per l'ennesima volta, dunque, io e mio cugino esortammo di procedere ai controlli RX o comunque a quelli che l’aeroporto riteneva utile, senza tuttavia avere riscontri. In compenso, un'altra richiesta astrusa: partire con una sola batteria. Scocciata, risposi con un secco "no". Cosa cambiava?».

Costretta a rinunciare allo scooter?

A quel punto, Silvia e suo cugino sono arrivati a prospettare la possibilità di andare a Cracovia rinunciando allo scooter: «Lo avremmo lasciato al deposito-bagagli e lo avrei ripreso al ritorno. Soluzione bocciata. Ritrattai, dicendo che lo avrei lasciato mezz’ora al desk e sarebbe venuta la mamma a recuperarlo la sera stessa. Anche questa idea respinta». Nel mentre, è continuata l'attesa.

Imbarco negato

«Solo alle 20.50 - continua -, appena dopo la chiusura dell'imbarco, ci fu comunicato che non potevamo partire. Soltanto allora arrivò personalmente la responsabile, la quale, per prima cosa, ci informò che Ryanair aveva negato l'imbarco del mio scooter, senza però documentare tale comunicazione. Quindi, provvidi a mostrarle l'e-mail della stessa compagnia con cui, giorni prima, dava l'ok per il trasporto in stiva dello stesso ausilio. La responsabile ribatté che quella mail l'avrebbe potuta scrivere chiunque, nonostante la carta intestata».

Nulla da fare quindi per Silvia e suo cugino: «Amareggiati, prima di lasciare il desk, le chiesi quali altri documenti avrei dovuto presentare per i prossimi voli. Mi rispose la scheda tecnica, esattamente quella che avevo scaricato dal sito due ore prima, e il libretto di circolazione della batteria o dello scooter (eh?). Essendo avvocato, ho provveduto a inoltrare opportuni reclami».

Commenti
Sabrina

Penso che ci siano persone veramente cattive e stronze che meriterebbero di avere gli stessi problemi !!!Fossi stata l'Avvocato nn solo denunciavo la Ryanair ma anche le singole persone.

pinuccia

non ho parole, poveri noi! ma è possibile essere così fiscali

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