Quattro partite senza vittorie sono troppe: l'Atalanta U23 deve ripartire con la Pro Patria
Nonostante i due buoni pareggi con Mantova e Triestina, i nerazzurri adesso vogliono i tre punti, che mancano dalla sfida al Lumezzane
di Alessandro Giovanni Pagliarini
Dopo due trasferte consecutive, l’Atalanta U23 torna a giocare al comunale di Caravaggio. La gara, in programma domani (7 aprile) con inizio alle 20.45 e valida per la 35ª giornata del Girone A del campionato di Serie C, vedrà i nerazzurri impegnati contro la Pro Patria. Il match di andata si era concluso sul risultato di 1-0 in favore dei tigrotti, al tempo impegnati a uscire dalla zona play-out, ma che adesso si ritrovano perfino a ridosso della zona play-off.
La Dea ha ottenuto soltanto una vittoria (per 1-0 con il Lumezzane) nelle ultime sette, raccogliendo 2 punti nelle ultime quattro. I nerazzurri sono desiderosi di tornare alla vittoria e puntano a strappare tre punti davanti ai propri tifosi.
Alla lunga lista degli indisponibili si è aggiunto anche Gyabuaa, squalificato per somma di ammonizioni. Squalifica già scontata da Bonfanti, che comunque non sarà a disposizione di mister Modesto, dato che Gasperini lo ha convocato in prima squadra per la trasferta di Cagliari. Sono invece disponibili, finalmente, Berto e Cisse, la cui ultima presenza risale al 20 gennaio scorso, nello 0-0 con la Giana Erminio.
Sarà una partita molto importante per la Pro Patria, a secco di vittorie da ormai tre turni. I bustocchi sono in cerca di continuità per dare uno strappo decisivo e ottenere la salvezza aritmetica con qualche giornata d’anticipo.
Riccardo Colombo potrà contare su diversi giocatori finalmente recuperati: dagli squalificati Ferri e Pitou, agli influenzati Piran e Saporetti, fino ad arrivare all’ex Guillaume Renault, tornato in gruppo dopo un infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi per quasi due mesi. Ancora out invece Lombardoni e Mallamo.
Alla vigilia del match, Vanja Vlahovic è intervenuto ai microfoni del club nerazzurro: «Stare in Under 23 è più difficile, ma ho una certa esperienza perché ho giocato anche nella prima squadra del Partizan. Il mio obiettivo è giocare bene, voglio finire questa stagione in crescendo. Qui non è facile fare gol come in Primavera, ma quando segno sono molto felice. Fare gol è il mio lavoro, il mio obiettivo. Quello che conta per un attaccante è proprio segnare, non importa come lo segni, che sia un colpo di tacco, un colpo di testa o un gran tiro: un gol alla fine è un gol. Contro la Pro Patria il mister ci ha detto che non sarà facile. Noi dobbiamo vincere le prossime partite per salire in classifica».