Domande a cui è difficile dare risposta dopo la brutta sconfitta sul campo del Cagliari
Non è il ko, ma l'atteggiamento e il fatto di perdere una partita (ma anche con il pareggio sarebbe stato lo stesso) prima sul piano agonistico che calcistico
di Fabio Gennari
L'Atalanta, sul terreno di gioco di Cagliari, ha perso la decima partita stagionale. E dopo una prestazione del genere, ci sono diverse domande che tutti si fanno e cui è difficile dare risposta.
Primo: perché, parola di Gasperini, «è mancato lo spirito del Cagliari»? Come è possibile che contro Fiorentina e sardi l'avversario abbia vinto la partita sul "terreno" della lotta, della battaglia e dello spirito di sacrificio che dovrebbe essere nel Dna di una squadra come l'Atalanta? Perché si è arrivati a questo punto della stagione, ancora in gioco in tutte le competizioni ma con questo problema?
Gli ultimi 180' hanno un significato profondo per l'ambiente della Dea. Non è il momento di cercare colpevoli o di prendere le croci e buttarle addosso a questo o quel componente della rosa o dello staff. Nelle difficoltà si sta uniti e si rema tutti dalla stessa parte. Però è indubbio che certe prestazioni lascino mille pensieri e poche, pochissime risposte. Il Cagliari ha vinto la partita con ardore, cuore e tanta voglia di agguantare qualcosa di prezioso. Perché l'Atalanta non ha fatto lo stesso? Dopo 13' sei avanti, hai tutto quello che serve per continuare a spingere e a giocare: perché non accade?
Siamo in un momento in cui finire fuori da tutto è un attimo. C'è la possibilità di chiudere alla grande, ma anche di finire la stagione senza qualificazione all'Europa. Il passaggio della Unipol Domus Arena era davvero fondamentale, con una vittoria e con una gara in meno rispetto alle avversarie, la qualificazione alle prossime coppe europee sarebbe stata quasi in tasca e invece ora si è ribaltato tutto.
Le motivazioni, tra Coppa Italia e campionato, dovrebbero essere alle stelle, ma a Cagliari, così come a Firenze, non si è vista una squadra da battaglia. Anzi, Gasperini dopo la partita ha dichiarato che «dove la partita diventa battaglia, noi siamo perdenti». Questo è un grande, grandissimo problema.