Liverpool-Atalanta è una grande occasione di crescita, per il gruppo e per l'ambiente

di Fabio Gennari

Il percorso nelle coppe, quando il sorteggio non è favorevole, resta una grande opportunità di crescita per i giocatori e lo staff, per la società ma anche per tutto l'ambiente.

Quando si gioca con squadre più forti, quando si affrontano società di un livello più alto e si ha la possibilità, guadagnata sul campo, di andare a vedere di persona cosa significhi giocare in casa loro, bisogna solo pensare a come tirare fuori il massimo dall'occasione, apprendere per cercare di essere più forti. Più strutturati. Più vicini alle grandi.

Dal punto di vista del risultato, il ragionamento è molto semplice: il Liverpool è più forte e favorito, tutto ciò che l'Atalanta potrà raccogliere va preso senza drammi o esaltazioni. Per uscire indenni da quello stadio serve la prestazione perfetta. Dovesse riuscire nella grande impresa di tenere aperta la qualificazione al ritorno, l'Atalanta non dovrà commettere l'errore di iniziare a pensare subito alla sfida del prossimo 18 aprile: prima c'è il Verona, passaggio importantissimo dopo il passo falso di Cagliari, per la corsa in campionato.

Nella scala dei valori stagionali, ragionando sull'importanza e sulla raggiungibilità degli obiettivi, al primo posto c'è il campionato, dove la Dea può arrivare ancora in Champions, poi viene la Coppa Italia, con la semifinale di ritorno da vincere per andare in finale e cercare il trofeo (più un pass per l'Europa League), e infine il percorso nella seconda competizione europea, che vede la Dea contro il Liverpool.

Se si ragiona sul peso dell'avversario, su quanto sia affascinante giocare certe partite e sulla possibilità, quasi unica, di scendere in campo in un contesto come Anfield, chiaro che la prospettiva è diversa. Ma una è a brevissimo termine, mentre l'altra riguarda tutta la prossima stagione.