A Cologno per Joy Omoragbon: in 350 al presidio della Rete Bergamasca contro la violenza di genere
Il ritrovo, fissato per ogni 8 del mese in Largo Rezzara, si è svolto nel paese del femminicidio: «Non ci sono vittime di serie B»
L'8 di ogni mese, la Rete bergamasca contro la violenza di genere organizza un presidio in Largo Rezzara, ma per questo aprile l'incontro è stato spostato a Cologno al Serio, paese segnato dal femminicidio di Joy Omoragbon, uccisa a coltellate dal marito il 28 marzo.
«Non ci sono vittime di serie B»
Più di 350 persone hanno partecipato al presidio e numerosi sono stati gli interventi al microfono davanti alla straordinaria presenza di cittadini di ogni età, genere e provenienza. «Bisogna che ognuno si impegni nel suo quotidiano - ha detto al microfono un'insegnante - i femminicidi sono l'apice di un fenomeno che è prevalentemente culturale e si esprime in diverse forme nel nostro quotidiano».
Una rappresentante di uno dei centri antiviolenza bergamaschi ha sottolineato: «Vogliamo essere libere, lo dobbiamo per le donne del futuro, perché non accada più che la nostra libertà sia oppressa e limitata». Dalla Rete hanno completato: «Non ci sono vittime di serie B, perché di origine straniera o perché persone Lgbtqia+. Le vite di tutte valgono allo stesso modo e dobbiamo continuare a riempire le piazze perché il movimento sia sempre più forte».
Appuntamento all'8 maggio
Presenti anche diversi Sindaci e amministratori dei paesi dell'ambito territoriale. Il prossimo presidio è previsto per l'8 maggio alle 18 a Bergamo, in largo Rezzara.