Tragedia in casa

Accoltella e uccide la moglie 49enne a Cologno: arrestato dai carabinieri

Un nigeriano con disturbi psichici ha aggredito la consorte nel primo pomeriggio di oggi (giovedì 28 marzo) nella loro abitazione di via Donizetti

Accoltella e uccide la moglie 49enne a Cologno: arrestato dai carabinieri
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Tragedia nel primo pomeriggio di oggi (giovedì 28 marzo) a Cologno al Serio, dove un uomo di origini nigeriane ha accoltellato la moglie 49enne, che è in seguito deceduta, nella loro abitazione di via Donizetti 19.

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Femminicidio a Cologno

L'uomo, Aimiose Osarumwense, di 45 anni, è stato arrestato dai carabinieri: quando sono arrivati, lui era lì in casa, dove è avvenuto  il delitto.  La vittima è Joy Omobagbon. Vivevano in Italia da anni e non avevano figli.

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Tragedia legata al disagio psichico

Il movente non è ancora noto, ma nella coppia abitava un certo disagio. Il 45enne era in cura da anni al Centro psicosociale di Romano di Lombardia. In passato, era stato anche sottoposto ad un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Le spiegazioni dell’accaduto date in caserma a Treviglio davanti ai militari e al pm Laura Cocucci sono di un uomo con disturbi psichici. Per la donna non era facile: nei giorni scorsi era stata vista piangere dai vicini, seduta sul marciapiede.

Una terribile notizie che riporta alla memoria il caso di Zinaida Solonari, anche lei uccisa a soli 36 anni dal marito nell'ottobre del 2019. L'assassino, Maurizio Quattrocchi, 47 anni, l'aveva attesa sotto casa e l'aveva colpita con diverse coltellate, lasciandola esanime.

Le parole del sindaco

Sul terribile fatto di cronaca è intervenuto con un post su Facebook il sindaco di Cologno, Chiara Drago:

«Oggi piangiamo una nostra concittadina ed è il tempo del lutto, il tempo del dolore, della rabbia e della riflessione. Ogni giorno deve continuare a essere il tempo della reazione, il tempo di parole nuove, di rapporti diversi. Perché la cura, il disagio e la rassegnazione di fronte alle problematiche dell’altro non debbano sempre essere assorbiti dalle donne. Perché possiamo pensarci realizzate e vive, intere e in mille pezzi, vive»

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