L'escursione consigliata

Lungo il Sentiero del Partigiano fino a Cantiglio, un posto dove il tempo s'è fermato

Il silenzio che regna tra le antiche case di pietra è quasi surreale: non c’è corrente elettrica, né acqua corrente. Qui si è combattuta una delle lotte più cruenti

Lungo il Sentiero del Partigiano fino a Cantiglio, un posto dove il tempo s'è fermato
Pubblicato:

di Angelo Corna

Le Orobie non nascondono solo meraviglie e bellezze. Durante la guerra di Liberazione, i rifugi bergamaschi sono stati basi della Resistenza. Dopo l’8 settembre 1943, i primi partigiani salirono in montagna per organizzarsi contro l’occupazione nazista tedesca. I rifugi divennero cosi punti strategici utilizzati dalla Resistenza, mentre i sentieri, i valichi e i passi luoghi da presidiare e da difendere.

Sulle Orobie, furono tanti i luoghi scelti dai partigiani, alcuni molto famosi: tra questi, il rifugio Laghi Gemelli, il rifugio F.lli Calvi e la celebre Malga Lunga. Altri, purtroppo, rischiano di essere dimenticati.

1 - Segnavia sul percorso
Foto 1 di 5
2
Foto 2 di 5
3
Foto 3 di 5
4 - Fontana in prossimità di Cantiglio
Foto 4 di 5
5
Foto 5 di 5

Oggi, chi raggiunge il borgo di Cantiglio, in Val Taleggio, si trova a osservare una cartolina in bianco nero: qui il tempo si è fermato a 50 anni fa. Il silenzio che regna tra le antiche case di pietra è quasi surreale: non c’è corrente elettrica, né acqua corrente. Pochi ricordano, ma tra i prati e i ruderi di queste cascine, purtroppo ormai abbandonate, si è combattuta una delle lotte partigiane più cruenti delle nostre montagne.

Il borgo di Cantiglio è facilmente raggiungibile in circa un’ora e mezza di cammino, con partenza da Pianca, frazione di San Giovanni Bianco. Il tracciato è marchiato dal segnavia Cai 131 ed è conosciuto anche come Sentiero del Partigiano.

6 - Le case di Cantiglio
Foto 1 di 6
7 - La chiesa di San Lucio
Foto 2 di 6
8
Foto 3 di 6
9 - Il bivacco Presanella
Foto 4 di 6
10
Foto 5 di 6
11
Foto 6 di 6

Il percorso si snoda inizialmente a mezza costa, dapprima su larga carrareccia per poi diventare una lingua in terra battuta, circondata dall’erba. Dopo circa mezz’ora di cammino, si inizia a scendere di quota con una serie di stretti tornanti, fino a raggiungere un piccolo corso d’acqua, che possiamo attraversare senza difficoltà.

Il sentiero continua il suo percorso altalenante fino ad arrivare a un bivio, dove è possibile trovare le indicazioni per San Giovanni Bianco. Lo ignoriamo e pieghiamo a destra, iniziando a risalire con pendenza costante…

L’articolo completo, con tutti i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 26 aprile

Seguici sui nostri canali