Finanziamento "alternativo"

Truffa all'hotel: un consulente bergamasco rischia il processo

I titolari e i soci avevano pagato 140mila euro a una società rumena per ottenerne 4 milioni tramite obbligazione

Truffa all'hotel: un consulente bergamasco rischia il processo
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Potrebbe essere rinviato a giudizio un consulente bergamasco, accusato di avere preso parte a una truffa ai danni di due titolari di un hotel in provincia di Bolzano. Gli imprenditori hanno pagato 140 mila euro, poi restituiti dagli altri ex indagati, per ottenere un prestito obbligazionario di quattro milioni di euro, che però non era mai arrivato.

Il finanziamento "altrenativo"

La Guardia di Finanza di Treviso, come riportato oggi (lunedì 20 maggio) dal Corriere Bergamo,  è partita dalla querela presentata dagli imprenditori. Ha iniziato a indagare, scoprendo che si erano rivolti al consulente bergamasco per recuperare un finanziamento "alternativo", in modo da risolvere dei problemi finanziari. Il bergamasco li ha così indirizzati a un consulente trevigiano che, a sua volta, avrebbe proposto quale intermediario una società rumena, che avrebbe dovuto agire di concerto con un fondo estero, rappresentato da un avvocato romano.

Proprio quest’ultimo avrebbe proposto l’emissione, tramite il fondo da lui rappresentato, di un’obbligazione da quattro milioni di euro, da collocare sul mercato privato statunitense, con pagamento annuale dei soli interessi e il rimborso del capitale al momento della scadenza dell’obbligazione.

Firmano l'addendum, spariscono i soldi

I due imprenditori e i loro soci, secondo la ricostruzione della Procura, sono stati indotti a firmare un mandato di consulenza con il quale, in cambio dell’emissione obbligazionaria, si impegnavano a versare la somma di 140 mila euro su un conto corrente rumeno.

Nonostante il pagamento della consulenza, il prestito obbligazionario non è stato mai emesso e, in seguito, gli indagati hanno fatto sottoscrivere alle vittime un «addendum al contratto di mandato di consulenza», con il quale un’altra impresa, poi dichiarata fallita, sostituiva la società rumena. In questo modo, si era liberata da qualsiasi obbligo contrattuale nei loro confronti.

Archiviati presunti complici, bergamasco ancora indagato

Le indagini dei finanzieri del gruppo di Treviso hanno accertato che il denaro, accreditato alla società rumena, dopo pochi giorni era finito nella disponibilità dei tre indagati, denunciati in concorso per truffa, aggravata dal danno di rilevante entità e dall’abuso di prestazione d’opera.

Il Tribunale di Bolzano, dopo aver disposto la conclusione delle indagini preliminari e aver preso atto della restituzione del denaro da parte dell’indagato trevigiano e del legale, ha chiesto e ottenuto l’archiviazione per condotta riparatoria. Il consulente bergamasco, invece, dovrà rispondere dei reati contestati.

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