Si ferma subito l'Atalanta Primavera, un'eliminazione che brucia visto il potenziale

di Alessandro Giovanni Pagliarini

Il sogno scudetto dell’Atalanta Primavera si è infranto prematuramente al primo turno della fase finale del campionato Primavera 1.

Oltre a Mendicino, Comi e Vlahovic, tornati per l’occasione nonostante fossero ormai stati promossi in Under 23, venerdì 24 maggio al gruppo di mister Bosi sono stati aggregati anche altri elementi della seconda squadra nerazzurra: Muhameti, Regonesi e Palestra (che non aveva mai giocato nemmeno un minuto in Primavera in questa stagione).

Gli innesti di spessore non sono stati però sufficienti, dato che i bergamaschi sono stati clamorosamente eliminati dal Sassuolo. Una delusione cocente per una squadra che, per valori tecnici e aspettative, avrebbe meritato ben altra sorte. Seppur con due risultati su tre a disposizione per passare il turno, l’Atalanta non è riuscita a sfruttare l’opportunità. A spuntarla sono stati i neroverdi di Bigica, che si sono imposti con una vittoria di misura che gli è valsa l’accesso diretto alle semifinali. Il guizzo di Russo al 34’ ha indirizzato l’incontro in favore del Sassuolo, tagliando le gambe ai nerazzurri.

Frastornati e incapaci di reagire nella ripresa, nonostante i tentativi di Vavassori, Riccio, Vlahovic e Cassa, i bergamaschi non sono riusciti a sfondare il muro eretto dal Sassuolo, bravo a difendere il vantaggio.

Questa sconfitta non cancella le potenzialità del gruppo nerazzurro, che ha fatto un grande percorso di crescita in questa stagione. Resta però l’amarezza di un’eliminazione che, a distanza di giorni, brucia ancora parecchio per una squadra composta da giovani talenti e diversi sotto età nel giro delle rotazioni dei titolari.