botta e risposta

Decreto di Salvini sugli autovelox, scintille tra il consigliere Ribolla e l'assessore Gandi

Il capogruppo dei leghisti: «Il Comune non potrà più fare cassa sugli automobilisti». L'amministratore: «Ma in città non ce ne sono, di autovelox»

Decreto di Salvini sugli autovelox, scintille tra il consigliere Ribolla e l'assessore Gandi
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«Il Comune di Bergamo non potrà più fare cassa sugli automobilisti come ha fatto negli ultimi dieci anni di amministrazione di centrosinistra, con gli introiti delle multe stradali schizzati da 4 a 12 milioni di euro grazie anche alle multe per eccesso di velocità».

È con queste parole che il consigliere comunale del Carroccio Alberto Ribolla ha commentato l'imminente entrata in vigore del nuovo decreto sui dispositivi di rilevazione della velocità, voluto dal ministro Salvini dopo i diversi episodi che avevano visto vari "fleximan" tagliare gli autovelox, anche in Bergamasca.

Al suo commento ha risposto l'assessore alla Sicurezza Sergio Gandi.

Ribolla contro gli autovelox

Ribolla nel suo commento aveva fatto riferimento agli «autovelox posizionati non su strade effettivamente a rischio ma su tratti praticamente extraurbani come via Briantea (tratto senza intersezioni con altre vie, nel tratto tra Loreto e Longuelo), oppure su via Autostrada dove addirittura il Comune negli scorsi anni ha abbassato il limite di velocità da 70 km/h a 50 km/h, posizionando spesso una pattuglia della Polizia Locale e creando di fatto una nuova tassa occulta».

Gandi: «In città non ce ne sono»

L'assessore in un post a commento di un articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo sulla vicenda, ha invece sottolineato: «Peccato che nel territorio del Comune di Bergamo non esistano autovelox. I casi sono due: o non sa di cosa parla o, più probabilmente, racconta cose inesistenti cercando un voto in più. In entrambi i casi, si tratta di una storia triste».