Silenzio che parla

L'operazione Kolasinac insegna: l'Atalanta lavora anche sugli svincolati di livello

L'operazione che portò a Bergamo il centrale svincolato dal Marsiglia venne condotta in gran segreto. Possibili altri arrivi nello stesso solco

L'operazione Kolasinac insegna: l'Atalanta lavora anche sugli svincolati di livello
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di Fabio Gennari

Premessa: ce ne sono parecchi, in giro per l'Europa. Tanti hanno ingaggi pesanti, troppi vengono accostati a decine di squadre perché i procuratori sono lì apposta a promuovere i loro assistiti e alzano l'interesse.

Detto tutto questo, è bene ricordare l'operazione Kolasinac. Il bosniaco, la passata stagione, sembrava destinato a rinnovare con il Marsiglia e invece alla fine è arrivato a Bergamo. Con prestazioni importanti e grande personalità si è messo in mostra ed è stato decisivo in una stagione storica per i nerazzurri. In questo momento di grande silenzio sul mercato orobico, attenzione a mosse simili.

In Portogallo, in Spagna e in Inghilterra ci sono una serie di giocatori in uscita da squadre importanti che stanno cercando nuova sistemazione. L'Atalanta non paga stipendi folli, ma ha vinto l'Europa League, giocherà cinque competizioni ed è in seconda fascia di Champions. Tutto questo, per la carriera di un calciatore che magari si avvicina ai 30 anni (o li ha già compiuti), conta parecchio. Anche in considerazione del fatto che i giovani di valore a Bergamo non mancano e che ora servono elementi pronti praticamente subito.

Sia chiaro, per ora non ci sono nomi concreti, ma non va dimenticato che Luca Percassi, ad dell'Atalanta, e il direttore sportivo Tony D'Amico lavorano sempre e comunque nell'ombra. E quando il nome giusto finisce nelle rotative dei giornali è perché ormai ci siamo. Al 12 giugno è un po' presto per "esserci", gli spifferi raccontano di manovre in corso, quindi non resta che attendere e vedere chi potrà essere il nuovo Kolasinac. Magari in difesa o in mezzo al campo.

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