L'addio commovente di Caravaggio alla piccola Fatou, morta in piscina al Cre
Il papà Bouba: «Vedere tutta questa gente qui rende questi giorni meno dolorosi, grazie». Il video dell'ultimo saluto con i compagni, davanti alla scuola Merisi
I palloncini bianchi che si allontanavano nel cielo grigio del pomeriggio, ieri, lunedì 1° luglio alle 18, hanno fatto scorrere molto lacrime. Un saluto straziante, ripreso da PrimaTreviglio, con i pensieri e le riflessioni dei bambini di Caravaggio, affidati al vento, su una tragedia che ha spezzato il cuore di tutta la comunità. Momenti di grande commozione nel cortile delle scuole elementari Merisi durante la breve cerimonia di commemorazione della piccola Fatou Sarr, la bambina che lunedì 17 giugno, mentre si trovava al parco acquatico Aquaneva di Inzago con il Cre di Caravaggio, è finita sott'acqua, riportando gravissimi danni. Pochi giorni più tardi, giovedì, è stata dichiarata morta in ospedale.
Proprio lì, nella scuola che frequentava (Fatou era in 5C, dallo scorso dicembre), il Comune ha radunato i suoi compagni di scuola, per affrontare insieme un saluto terribile e doloroso, tantopiù per bambini di quell'età, molti dei quali si sono affacciati per la prima volta in modo tanto drammatico all'esistenza stessa della morte. Con loro c'erano i rappresentanti di tutta la comunità: il sindaco Claudio Bolandrini, il presidente del Consiglio comunale Carlo Mangoni, i rappresentanti dell'Istituto comprensivo e ovviamente la famiglia di Fatou, che oggi è volata in Senegal per riportare la bimba nella sua terra d'origine.
Le parole del sindaco e del papà Bouba
«Care bambine, cari bambini, care ragazze e cari ragazzi. Siamo qui per salutare tutti insieme Fatou, che domani tornerà in Senegal - ha detto il sindaco, la voce rotta, strozzata nel microfono - Il suo desiderio, dopo essere cresciuta insieme a voi, aver studiato qui e aver imparato l'italiano, era di laurearsi, diventare carabiniere e poi tornare in Senegal. Questo non è stato possibile, per una tragedia che probabilmente non accetteremo mai, perché è ingiusta. Come una grande famiglia però siamo qui, guardandoci negli occhi per esprimere la nostra vicinanza, il nostro affetto e il nostro sostegno a papà, alla mamma, a tutti i parenti e gli amici. Ad esprimere il nostro sostegno e la nostra preghiera, perché si facciano forza e per dire loro che non sono soli. Lo stesso amore e lo stesso sostegno ce lo diamo gli uni agli altri. Agli educatori, ai bambini, a don Andrea, alla comunità del Cre, a tutte le nostre famiglie colpite da quel tremendo dolore, quel lunedì. Non ci sono parole per esprimere quel dolore e facciamo fatica a trovarne. La nostra presenza in silenzio, e il gesto di lanciare in cielo i vostri pensieri e le vostre riflessioni è l'abbraccio dell'intera comunità».
Quindi, il papà di Fatou, Bouba Sarr, ha preso la parola. Accanto a lui la mamma della bimba, Sali.
«Non potrò mai trovare le parole per esprimere la nostra gratitudine: vedere tutta questa gente mi emoziona, e rende la situazione meno pesante. Grazie».
Povera famiglia e povero Don Andrea. Io mi sono chiesta : Ma gli animatori, dove erano? Al posto degli occhi, avevano fette di salame?