La forza dell'Atalanta, la Champions e la volontà di Zaniolo di venire a Bergamo
I dirigenti orobici sono ossi durissimi quando si tratta di impostare le trattative e portarle a termine secondo le proprie volontà
di Fabio Gennari
Nei giorni scorsi abbiamo parlato del tempo che la società nerazzurra si prende nelle trattative quando vuole un giocatore e lo "punta", cercando di portarlo a Bergamo alle proprie condizioni.
Anche sulla questione Zaniolo lo schema si sta riproponendo, con l'obiettivo che è sempre e soltanto uno: migliorare la squadra senza fare salti nel buio, muovendosi con strategie in linea con il modo di lavorare della dirigenza orobica. Perché comprare accettando quanto chiede chi vende è facile, farlo alle proprie condizioni è segnale di forza.
Il panorama calcistico italiano è variegato. L'Atalanta è qualcosa di unico: bilanci a posti, possibilità di investire ma nessuna voglia di cedere agli altri se non le briciole. La conquista della Champions League, poi, è un altro buon motivo per fare le cose ancora con più forza: hai fondi aggiuntivi, chi viene a giocare per te ha una vetrina unica e quindi spinge per farlo. Perché lo stesso Zaniolo, tra la Conference League da protagonista e la Champions come elemento di un reparto che con Gasperini ha sempre fatto bene, non ha dubbi su cosa scegliere.
Certo, in queste situazioni c'è da far scopa con la società che vende. E il Galatasaray è un club di alto livello, una società che ha vinto 24 volte il titolo ed è la più importante della Turchia. Con un seguito rilevante, quindi con responsabilità forti verso i propri tifosi.
In attesa di una fumata bianca - che sembra ormai inevitabile -, con la curiosità di vedere se Zaniolo a Bergamo riuscirà davvero a tornare sui suoi livelli, le ultime settimane di trattative sono un segnale forte per la Dea e i suoi tifosi: sul mercato siamo forti. Davvero molto forti.