Cosa si mangia in Brianza: in trattoria oltre ai piatti tipici anche selvaggina e i rinomati salumi della norcineria
Una cucina povera che si fa apprezzare dai buongustai di tutto il mondo per la sua genuinità

La Brianza, il triangolo di territorio lombardo rinchiuso grosso modo tra Monza, Lecco e Como, è rinomata per la sua tradizione culinaria che affonda le radici in un passato agricolo e artigianale. Una trattoria in Brianza oltre ad essere un luogo dove poter gustare specialità della cucina povera locale che si credevano scomparse, raffigura anche un’esperienza sensoriale totale, grazie a ricette tramandate di generazione in generazione e reinterpretate, oggi, sia guardando al passato, che alle mutate esigenze nutrizionali della nostra società.
Trattoria in Brianza, cominciamo dai risotti
Il risotto rappresenta l’essenza della cucina brianzola, con varianti che spaziano dal classico risotto alla monzese al più rustico risotto con i funghi porcini. I chicchi di riso, coltivati nelle fertili pianure lombarde, assorbono i sapori intensi del brodo e degli ingredienti locali, creando piatti avvolgenti, che sono veri e propri abbracci culinari. Nel risotto alla monzese, per esempio, protagonista è la luganega, salsiccia tipica locale preparata oggi solo da pochissime macellerie dell’area.
Dal minestrone di verdure alla cassoeula
In estate, il minestrone di verdure diventa un piatto fresco e leggero, ideale per ristorarsi anche nelle giornate più calde. Non bisogna aspettare l’autunno, poi, per saziare quella voglia di cassoeula che coglie i brianzoli doc quando è ormai da qualche mese che non la gustano. Piatto tipico della Brianza per antonomasia, nel rispetto della tradizione si torna a prepararla già a Ferragosto seguendo la consueta ricetta che prevede l’utilizzo di verze e parti del maiale, in un connubio perfetto tra sapore e storia. Passano le settimane, l’autunno incombe, ecco che la cucina brianzola inizia a mostrare il suo lato più calorico e confortante.
Il brasato con polenta in trattoria
Con i primi freddi si cucina il brasato. Carni selezionate, di manzo ma anche di asino, vengono lentamente cotte in umido, spesso accompagnate da polenta, diventando tenerissime e succulente, capaci di soddisfare anche i palati più esigenti. Proprio la polenta è un must della Brianza contadina: il piatto più povero che c’è, che ha permesso a migliaia di famiglie di mettere qualcosa in tavola anche durante le più dure carestie, è diventato oggi una delle specialità più richieste dai turisti e non solo…
In Trattoria Selvaggina e funghi
Passano le settimane, l’autunno ci accompagna verso la stagione fredda. Compaiono le brume sui prati, nei boschi. E proprio i boschi della Brianza offrono doni preziosi come cinghiali, caprioli, fagiani, anatre, cervi, lepri, oltre a una ricca varietà di funghi tutti gustosi, dai finferli ai prataioli, fino ai porcini. Questi ingredienti diventano protagonisti di piatti robusti e saporiti, che riscaldano il cuore e il corpo quando ce n’è più bisogno.
Oltre al Pollame nelle trattorie in Brianza trovi anche la trippa
Ma questo excursus sulla cucina della Brianza non può certo fermarsi qui. Bisogna ancora parlare di polli, faraone, galline e galletti: solo alcuni degli esempi di pollame che trovano spazio nei menu delle trattorie brianzole. E come tralasciare il coniglio, arrosto o in salmì? Infine, la trippa, piatto povero ma ricco di sapore, è cucinata con sapienza, diventando un comfort food per eccellenza soprattutto all’esordio dell’inverno. Non a caso è il piatto principe della tradizione natalizia…
Formaggi, i salumi della norcineria, vino e dessert
I formaggi prodotti dai caseifici locali sono un vero tesoro gastronomico. Proposte di capra rigorosamente brianzole (i formaggini di Montevecchia o i caprini freschi e stagionati, per non dire della ricotta…), o ancora il taleggio, il gorgonzola, e i formaggi della vicina Valsassina preparati con latte vaccino. Specialità che si accompagnano perfettamente ai salumi brianzoli, preparati dai maestri norcini con i maiali migliori e secondo antiche tradizioni. Il salame, insaccato per eccellenza della Brianza, strappa applausi una fetta dopo l’altra; la pancetta, quella con il grasso che si scioglie in bocca; e poi il caratteristico prosciutto crudo prodotto nell’area di Oggiono e le saporite bresaole che arrivano, come alcuni formaggi, dalla Valtellina… Il tutto annaffiato da un buon bicchiere di Pincianell, vino tipico e, ormai, abbastanza raro di Montevecchia. Per concludere il banchetto con dolcezza, il gusto deciso della Torta Paesana è perfetto. E pensare che era il dolce di scorta dei nostri bisnonni, che veniva preparato per non buttare via il pane raffermo…
Cultura e tradizione enogastronomica locale delle trattorie in Brianza
Una visita in una trattoria brianzola è un’immersione nella cultura e nella tradizione culinaria locale. È un’occasione per una pausa all’insegna del buongusto o per celebrare con famiglia, parenti e amici un momento importante. Lasciarsi tentare dai sapori autentici della Brianza significa tornare, finalmente, ad apprezzare i piatti che hanno reso questa terra famosa tra i buongustai di tutto il mondo.