Assurdo

Omicidio di Stefania Rota, la casa di Mapello occupata da un gruppo di stranieri

Prima del dissequestro seguito alla sentenza, i carabinieri avevano già fatto degli sgomberi. Presto l'abitazione verrà sigillata

Omicidio di Stefania Rota, la casa di Mapello occupata da un gruppo di stranieri
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Non c'è pace per la casa di Stefania Rota, la donna uccisa a febbraio 2023 a Mapello e il cui corpo fu trovato ad aprile. Il processo di primo grado al reo confesso dell'omicidio, il cugino Ivano Perico, si è concluso con una condanna a 15 anni e 8 mesi, ma adesso l'abitazione, al civico 28 in via XI febbraio, dissequestrata dopo la sentenza il 22 luglio, è stata occupata da un gruppo di giovani nordafricani.

Casa occupata

In realtà, come riportato oggi (giovedì 8 agosto) dal Corriere Bergamo, nell'abitazione ereditata da cugini e zii della vittima c'era un via vai di persone già da prima che si togliessero i sigilli, tant'è che i carabinieri avevano effettuato un paio sgomberi in passato. Interventi che pare non abbiano però sortito l'effetto sperato, dato che adesso gli "inquilini" sono tornati e non sarebbero neanche uno o due, ma un vero e proprio gruppo.

I parenti della 62enne, uccisa in soggiorno con un batticarne, dopo una discussione per una questione catastale, hanno fatto sapere che stanno terminando le pratiche di successione, poi una volta sbrigate queste incombenze burocratiche provvederanno a svuotare la dimora degli oggetti che si trovano ancora al suo interno e a farla sigillare con delle assi.

La Scientifica durante i rilievi al primo piano della villetta

Il corpo rimasto per mesi nell'abitazione

Questo il destino per la villettina dove la donna aveva vissuto fino a pochi anni fa insieme agli anziani genitori, ma quando e n'erano andati era rimasta lì ad abitare da sola, guadagnandosi da vivere con l'assistenza agli anziani. Tanti conoscenti ma pochi amici stretti, ogni tanto parlava o andava a fare delle passeggiate anche insieme a Perico, suo coetaneo e vicino.

Stefania Rota

Proprio il fatto che le loro proprietà confinassero aveva portato al delitto, perché il cugino era convinto che gli avesse preso 35 metri quadrati di sua proprietà, dopo che la donna aveva fatto sistemare il tetto del magazzino (di proprietà di Rota e usato in passato dal padre, che faceva il fabbro). Aveva affermato di averlo scoperto dopo verifiche catastali in seguito al pagamento della Tari, così un giorno la parente gli aveva chiesto di passare da lei per riparare un televisore e avevano avuto una diatriba.

«Adesso ti arrangi», gli avrebbe detto Stefania, una frase che aveva fatto scattare la furia omicida. Se n'era andato lasciando il cadavere nel soggiorno e aveva fatto credere a chi la cercava che fosse andata al mare, per accudire un anziano. Fino a quando un'amica della 62enne, passata da quelle parti, non trovandola dopo che l'aveva cercata anche altre volte, aveva chiamato i carabinieri, portando alla macabra scoperta. Nessuno si era accorto di niente per mesi.

Commenti
Giovanni

Sig. Filippo di il suo indirizzo a quattro senegalesi che attualmente sono qui a Roma in stazione termini Sono sicuro che li saprà degnamente accogliere a casa sua.

Ale9bo

In certi posti del mondo, se entri in casa d' altri senza permesso, ti insegnano l' educazione.

Carlo

Il sig Filippo è lo specchio dell'italiano sinistrato: se qualcuno gli tocca la foglietta sua diventa il peggiore razzista del mondo. Che schifo

Lory

Leggendo il commenti di Filippo mi spiego come mai l'italia è ridotta cosi!!! Il wc d'Europa, gente illegale che non rispetta le leggi e ancor peggio a cui non si fanno rispettare le leggi!!! Questa gente va cacciata a calci dal nostro paese se vogliamo vivere tranquilli!!!! Sig.Filippo è a tutta la gente come lei....fate i buonisti con la vostra roba e con i vostri soldi, troppo comodo fare i buoni con la roba altrui!!!!

Filippo

È una casa disabitata occupata da povera gente... finché non è venduta non vedo nulla di male

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