Il punto sul disastro

Bergamo allagata, ancora in corso la stima dei danni. Allerta per i temporali in arrivo

Le previsioni indicano maltempo in serata. Intanto, beffa sullo stato d'emergenza: niente fondi per i danni a beni comunali

Bergamo allagata, ancora in corso la stima dei danni. Allerta per i temporali in arrivo
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di Wainer Preda

Dita incrociate, aspettando le previsioni del meteo per la notte fra oggi e domani (mercoledì 11 e giovedì 12 settembre), sperando che Giove Pluvio non combini altri guai. Nel frattempo, la situazione a Bergamo, dopo il violentissimo nubifragio di lunedì mattino e le esondazioni di Morla e Tremana, va migliorando.

Ieri, a Palazzo Frizzoni, la sindaca Elena Carnevali - affiancata dagli assessori Giacomo Angeloni e Oriana Ruzzini, dal dirigente dei lavori pubblici Dario Tadé e dal comandante dei vigili del fuoco Vincenzo Giordano - ha fatto il punto sull'emergenza.

La battaglia con l'acqua è stata vinta grazie a un enorme sforzo corale dei cittadini e delle istituzioni. E a 130 interventi dei vigili del fuoco con 60 unità arrivate dalla Bergamasca e dalle province vicine. Oltre allo sforzo di centinaia di volontari della Protezione civile e degli alpini, la polizia locale e gli agenti della Questura.

La circolazione viaria ha ripreso a funzionare. Sul campo ora restano solo le squadre dei vigili del fuoco di Bergamo, ma le operazioni di prosciugamento sono terminate, ha detto il comandante Giordano. Resta da risolvere la questione del fango.

Le criticità

La strada distrutta in via Ponte di Pietra

In città permangono alcuni punti di criticità. In particolare in via XXIV Maggio, Pescaria e Berlandis. Ma soprattutto in via Ponte Pietra, dove il torrente Tremana ha esondato nel cantiere Teb e provocato uno sprofondamento importante della strada. I danni sono ingenti. Problemi in via di soluzione invece in via del Guerino, dove i vigili del fuoco hanno terminano l'aspirazione dell'acqua penetrata nei garage con le idrovore.

Lungo il corso della Morla i vigili del fuoco hanno collocato delle paratie gonfiabili. Le barriere, denominate Noaq, sono state piazzate nel punto in cui il torrente ha fatto crollare il muro di contenimento, all’altezza di via Baioni.

Danni pesanti anche al parco di Sant'Agostino, dove 10 metri di parapetto sono caduti a causa della pressione dell'acqua, che ha creato una sorta di vasca spingendo verso l'esterno. Il materiale precipitato dalle Mura è finito in un canale di scolo alla base della fortificazione e sarà difficilmente recuperabile. La Soprintendenza è stata avvisata. Intanto la zona è stata messa in sicurezza. Non c'è alcun problema di stabilità al resto dei parapetti e alla Mura. Ma per ripristinare la protezione in pietra servirà un ponteggio dal costo non indifferente.

Il parapetto crollato a Sant'Agostino

Stato di emergenza: niente soldi per i beni comunali

E a proposito di costi, il Comune ha chiesto lo stato di emergenza superiore a Regione Lombardia. Ahinoi, «la delibera regionale 22/2008 non prevede risarcimenti per danni a beni o strutture di proprietà comunale», ha spiegato il sindaco.

Dunque sarà tutto, paradossalmente, a carico del Comune di Bergamo. «Al momento è in corso una prima stima dei danni. Dovremmo avere un quadro più chiaro nelle prossime 72 ore. I danni più pesanti però sono quelli subiti dalla Social Domus, struttura confinante con l’Accademia della Guardia di finanza, negli ex Riuniti», finita letteralmente sott'acqua. Qui i danni sono ingenti.

Sugli altri fronti, per accelerare le procedure, «il Comune si farà carico, in via d'urgenza, di tutti gli interventi di pulizia e manutenzione sui corsi d'acqua che competono alla Regione» presentando poi il rendiconto delle operazioni effettuate.

Privati, come ottenere i risarcimenti

Tornando allo stato di emergenza superiore, la Regione, a suo esclusivo giudizio, potrà invece stanziare fondi per rimborsi ai privati, ma esclusivamente per danni a beni immobili o attività economiche.

Per ottenere i risarcimenti, i cittadini di Bergamo colpiti dall'emergenza dovranno presentare richiesta attraverso un modulo - semplice e immediato da compilare - che già questa mattina sarà sul sito del Comune. Le richieste devono pervenire entro le 14 di sabato 14 settembre. Il termine è stabilito da Regione Lombardia secondo cui la ricognizione deve essere effettuata entro 7 giorni dall'evento emergenziale.

Saranno poi gli uffici comunali a trasmettere i dati ricevuti alla Regione, che valuterà se ci sono le condizioni per riconoscere lo stato di emergenza e assegnare ai Comuni interessati le risorse economiche necessarie e dare effettivo seguito, in tutto o in parte, alle richieste avanzate dai privati.

I dati raccolti e segnalati dal Comune di Bergamo verranno poi verificati con perizie tecniche secondo le modalità indicate da Regione Lombardia.

«Il perimetro della richiesta specificato nella delibera della Regione è molto chiaro - ha detto il sindaco. Per fare richiesta non è necessario lo Spid. Mentre per chi fatica a compilare il modulo c'è sempre a disposizione lo sportello polifunzionale del Comune».

Riaperto il parco Suardi

Quanto ai parchi, restano chiusi quello di Sant'Agostino e del Galgario, mentre il Suardi e il Broli di Longuelo sono stati riaperti.

Prosegue intanto la raccolta dei materiali distrutti dall'esondazione. Aprica ha messo in azione una novantina di uomini e un'ottantina di mezzi. In una giornata e mezzo hanno raccolto qualcosa come 150 tonnellate di materiali ingombranti, quanto di solito raccolto in 3-4 mesi.  Il ritiro gratuito in loco continuerà ancora per un paio di giorni. Il Comune fa appello al senso civico dei cittadini per la consegna dei soli materiali danneggiati dal maltempo.

In caso di nuova emergenza

«È stata una prova molto dura per i cittadini di Bergamo» ha concluso la sindaca. E intanto si guarda al meteo delle prossime ore. Le previsioni, nel momento in cui scriviamo, dicono che ci sono altri temporali in arrivo. Ma servirà ancora qualche ora per capirne di più.

In via cautelativa, la Protezione civile sta predisponendo sacchi di sabbia. In caso di nuova emergenza saranno collocati nei punti più a rischio.

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