Fa discutere il "patto" per il teleriscaldamento. La promessa: «Arriverà anche a Dalmine»
Mora: «A oggi non porta vantaggi ai dalminesi. Ricordo i disagi alla viabilità». Mazzoncini ha assicurato che in futuro servirà la città

di Laura Ceresoli
Fa discutere il recente patto di collaborazione siglato tra Rea Dalmine, A2a e i comuni di Bergamo, Dalmine e Lallio.
L'accordo prevede il recupero del calore generato dal termovalorizzatore e, grazie alla rete potenziata del teleriscaldamento, a partire da ottobre 11 mila nuovi appartamenti verranno serviti con calore pulito, non proveniente cioè da fonti fossili. Il risparmio è di circa 15 mila tonnellate di CO2 all'anno, dando così un contributo fondamentale alla decarbonizzazione.
«Peccato che quelle abitazioni in più che si collegheranno alla rete del teleriscaldamento, non saranno di Dalmine», sottolinea, però, il capogruppo del Pd Dalmine Renato Mora. A beneficiare dell'intervento sarà infatti il capoluogo cittadino, nello specifico i quartieri di Colognola, Malpensata, San Tomaso, la nuova area Chorus Life e la zona stadio. Il valore del teleriscaldamento è il suo basso impatto ambientale e l'alta efficienza, oltre ai minori costi di manutenzione, nonché il fatto che aumenta il valore patrimoniale delle abitazioni.
L'ampliamento della rete è una delle azioni del Climate city contract che vede Bergamo tra le cento città europee che hanno come obiettivo la neutralità climatica entro il 2030.
E a Dalmine? «Il sorriso di circostanza ci sta - fa notare ancora Mora, riferendosi alla fotografia di gruppo scattata ai sindaci nel giorno dell’accordo con tra Rea Dalmine e A2A -, ma quello del sindaco Francesco Bramani mi sembra anche too much, visto che quest'opera non porta alcun vantaggio a Dalmine e ai dalminesi».
A questo si aggiungono i disguidi viabilistici e le lunghe code che gli automobilisti hanno dovuto sopportare per mesi nelle vie interessate dalla posa dei tubi del teleriscaldamento. Per non parlare delle condizioni delle strade (...)