In Consiglio

Termovalorizzatore della Montello, bocciata (con voto segreto) la mozione presentata in Regione

Si chiedeva alla Giunta un aggiornamento sull'iter e di riconsiderare il piano di gestione dei rifiuti. Dei bergamaschi, solo Casati e Scandella (Pd) hanno votato a favore

Termovalorizzatore della Montello, bocciata (con voto segreto) la mozione presentata in Regione
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È stata bocciata ieri (martedì 1 ottobre), in Consiglio regionale, una mozione presentata dalle opposizioni e con primo firmatario Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra) che chiedeva alla Giunta di richiedere all’ente competente un aggiornamento sul procedimento di autorizzazione di un nuovo termovalorizzatoreMontello.

Nel documento, votato dai consiglieri bergamaschi del Pd Jacopo Scandella e Davide Casati, si chiedeva anche di riconsiderare il Programma regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), che ha l'obiettivo di promuovere l’economia circolare, ma per il centrosinistra derogherebbe alle sue stesse analisi, con impatti negativi sul territorio e sulla popolazione. Con voto segreto, la mozione è stata respinta: 25 a favore e 30 contrari.

Non c'è un problema rifiuti

Rosati ha commentato: «Il termovalorizzatore di Montello non va autorizzato. Con i suoi dodici impianti funzionanti, la Lombardia garantisce l’autosufficienza dei rifiuti trattati, compresi quelli provenienti da fuori regione. Siamo con gli oltre quaranta sindaci che hanno già espresso la loro contrarietà per ragioni sanitarie, ambientali, paesaggistiche, turistiche, sociali e di strategia di gestione dei rifiuti».

Il consigliere di Avs continua: «L’impianto proposto dovrebbe sorgere a soli quattrocento metri da terreni coltivati a vigneto ricadenti nella Doc Valcalepio e impatta anche sul paesaggio nell’area del Plis dei Castelli del Monte Tomenone. Non solo: l’Arpa, tra il 2021 e il 2024, ha chiesto modifiche importanti ai processi produttivi dell’impianto esistente per mitigare le molestie olfattive esistenti».

Casati e Scandella, invece, hanno spiegato: «La Lombardia è abbondantemente autosufficiente in tema di smaltimento rifiuti, tanto che quasi il trenta per cento dei rifiuti che si bruciano nei dodici termovalorizzatori lombardi sono di provenienza extra regionale. È inaccettabile che la Regione abdichi al suo ruolo di regia e pianificazione in tema di trattamento dei rifiuti, scaricando il barile alla Provincia. Ciò anche in considerazione del fatto che quest'ultima ha chiesto alla stessa Regione di ridurre le deroghe al Prgr».

A votare a favore solo i bergamaschi del Pd

Per i due esponenti del Pd, non può esistere economia circolare senza una pianificazione attenta e, quando si aumenta la quota di rifiuti inceneriti in un impianto, è necessario intervenire per diminuirli in un altro. Questo senza lasciare l'iniziativa ai privati, che legittimamente cercano di aumentare a proprio vantaggio la quantità di rifiuti smaltiti, importandoli da altre regioni, per incrementare i propri guadagni.

«Qual è l'interesse pubblico diffuso in questo intervento? Quali sono le ricadute positive sul territorio? Si tratta di un tema ambientale, di salute e di indirizzo dell'iniziativa privata - concludono i dem -. Regione Lombardia non può girarsi dall'altra parte e dispiace che, a parte noi due, nessuno dei colleghi consiglieri regionali bergamaschi sia intervenuto in Aula a sostenere questa mozione».

Sul tema è intervenuto anche Giuseppe Canducci, co-portavoce di Europa Verde Bergamo: «Noi continuiamo senza sosta a monitorare l'iter autorizzativo richiesto dalla Montello e a essere vicini all'associazione Aria Pulita. Siamo convinti che la popolazione non possa più continuare a subire le molestie olfattive ancora esistenti, che minano la vivibilità del territorio e della salute dei cittadini».

Commenti
Alberto

Ringraziamo la Regione che concede l'autorizzazione ad un nuovo inceneritore in zona densamente abitata, "vendendolo" come economia circolare. Poi ci raccontano di lotta all'inquinamento: come se non ne avessimo già abbastanza, portiamo qui rifiuti di altri: inquinamento a noi e profitti al privato.

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