Estendere la linea tranviaria della T2 si può... fino a Zogno, poi bus rapidi. Lo studio
Sono stati da poco presentati i risultati finali emersi dalle analisi per l'estensione della nuova linea della Valle Brembana
Tramvie elettriche bergamasche (Teb) e il Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio (Bim) hanno presentato ieri, lunedì 28 ottobre, nella Green House di Zogno, i risultati finali emersi dagli studi (da 650 mila euro) per l'estensione della nuova linea T2 della Valle Brembana.
L'incontro si è svolto alla presenza dei rappresentanti della Provincia di Bergamo, della Comunità Montana Valle Brembana, della Comunità Montana Valle Imagna, della Comunità Montana Lario Orientale per i comuni della ex Valle San Martino e dei sindaci dei comuni coinvolti dell'Alta Valle Brembana, della Media Valle Brembana, della Valle Imagna e della zona dell’Isola Bergamasca.
Filippo Simonetti, presidente Teb, ha sottolineato: «Come Teb riteniamo strategico, con il prossimo avvio della T2 Bergamo-Villa d'Almè nel 2026, analizzare gli scenari evolutivi del sistema della mobilità per la Val Brembana per proporre come riorganizzare e allo stesso tempo valorizzare il sistema del trasporto pubblico vallivo e delle zone adiacenti in relazione alla novità di questa grande infrastruttura».
I punti nodali
Questi studi hanno fatto emergere due punti sui quali sarà fondamentale lavorare per far funzionare al meglio l'opera: la creazione di un efficiente sistema di trasporto pubblico integrato con gli altri mezzi esistenti e la progettazione di un sistema intermodale di mobilità collettiva lungo l'asse della Valle, che arrivi anche a Zogno e prenda in considerazione anche il trasporto merci.
Gianni Scarfone, amministratore delegato Teb, ha spiegato: «Con il completamento degli studi relativi al prolungamento della linea tramviaria oltre Villa d'Almè perveniamo a un primo importante risultato: la predisposizione e valutazione dei possibili scenari evolutivi del sistema di accessibilità e mobilità della Valle Brembana. Emerge evidente la necessita di procedere nel breve termine alla riconfigurazione dei servizi di trasporto pubblico esistenti con un sistema integrato che unisce il servizio tramviario, un sistema eBrt-Bus Rapid Transit oltre Villa d'Almè fino a San Giovanni Bianco e servizi a chiamata Drt-Demand Responsive Transport».
Riconfigurazione generale
In particolare, con l'attivazione della nuova linea tramviaria T2 fino a Villa d'Almè gli studi dimostrano che sia necessario procedere alla riconfigurazione dei servizi di trasporto pubblico esistenti con un sistema integrato che unisca servizio tramviario, sistema Brt-Bus rapid transit oltre Villa d'Almè e fino a San Giovanni Bianco e servizi a chiamata Drt-Demand responsive transport, oltre ai tradizionali servizi di linea.
In questo caso il sistema comprende la prima tratta da Bergamo a Villa d'Almè sul tracciato tramviario della linea T2 in fase di realizzazione e prosegue da Villa d'Almè a San Giovanni Bianco lungo un tracciato con un sistema Brt, ovvero un sistema di autobus elettrici a rapido scorrimento che viaggia, laddove possibile, su corsie preferenziali apposite, con lo scopo di aumentare la rapidità del trasporto su gomma tradizionale. La connessione con le valli laterali al tracciato principale è prevista, a seconda delle situazioni, con tradizionali servizi di linea o con servizi cosiddetti a chiamata su percorsi fissi o variabili.
Brt da Zogno
L'ulteriore sviluppo prevede il prolungamento della linea tramviaria T2 da Villa d'Almè fino a Zogno, utilizzando il sedime dell'ex ferrovia della Valle Brembana e completando le restanti tratte sempre con un sistema Brt da Zogno a San Giovanni Bianco, integrato da servizi a chiamata Drt-Demand Responsive Transport e dai tradizionali servizi di linea. Carlo Personeni, presidente del Consorzio Bim, conclude: «Finalmente oggi abbiamo preso atto che il servizio tramviario si può prolungare fino a Zogno. Una notizia che accogliamo con entusiasmo, seppur dispiace non poter sviluppare la tratta fino a San Giovanni Bianco».
Allo studio ha collaborato anche la società di ingegneria Ets (Engineering and Technical Services) di Villa d'Almè e per l'occasione l'ingegnere Giambattista Parietti ha illustrato le parti relative alla fattibilità tecnica, lo studio dei tracciati ed una prima valutazione degli investimenti necessari.Le analisi territoriali, trasportistiche e di sostenibilità economica sono state approfondite da Ennio Cascetta, professore ordinario di Pianificazione dei Sistemi di Trasporto presso l'Universitas Mercatorum di Roma e coordinatore del team di lavoro.
Non capisco perchè scrivano che il tram arriverà fino a Zogno quando nel progetto si parla "alle porte di Zogno" ossia Sedrina. Il tram deve essere visto come investimento pertanto fino almeno a San Pellegrino è necessario. Meglio ancora San Giovanni B. Utilizzare veicoli elettrici (pur utili all'ambiente) sulle strade che attualmente esistono non gioverà a nessuno.
bisogna cercare in tutti i modi di ridurre il disagio negli spostamenti di quelle persone che si muovono per lavoro,per gli studenti e per alleggerire il traffico di auto ,però serve usare la testa e valutare le varie soluzioni per non ottenere l'effetto opposto
E saranno altri disastri...