L'aeroporto di Orio e di Montichiari sono più vicini. Sanga: «Il futuro ci porta lì»

Dal palco dell'Assemblea generale congiunta di Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia, che ieri, giovedì 7 novembre, ha visto 1.600 persone radunarsi a Seriate, il messaggio è arrivato forte e chiaro: è tempo che l'aeroporto di Orio e quello di Montichiari, considerati già pere molti aspetti promessi sposi, facciano un passo in più verso l'altare.

Verso Est

L'ipotesi di un accordo a Est che aprirebbe scenari e prospettive nuove negli equilibri dei cieli lombardi, italiani ed europei è stata corroborata dalle parole del presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, e colte al volo dal presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta.

Sanga, come riportato dal Corriere Bergamo, ha sottolineato in riferimento all'aeroporto di Montichiari: «Se abbiamo infrastrutture aeroportuali che possono essere rilanciate in un processo virtuoso di crescita e sviluppo, abbiamo il dovere di rimetterle in gioco e valorizzarle. Sarebbe oggi poco lungimirante non pensare congiuntamente. È il futuro che ci porta lì: mi auguro che sia un futuro molto prossimo».

Due aeroporti complementari

Gussalli Beretta ha concordato: ««Il contesto è stimolante. Se il nostro aeroporto diventasse uno dei punti di contatto tra le due province e Sacbo dovesse prenderne la leadership, credo che potrebbe esserci un grande sviluppo. Sacbo sul lato passeggeri, mentre Montichiari ha un grande potenziale sul courier. Insieme magari riusciamo a portare questo sistema aeroportuale verso nuove frontiere».

Sono i numeri a dimostrare quanto detto da Beretta. Da un lato c'è un aeroporto di Orio che dopo l'interruzione dettata dalla pandemia ha ripreso la sua crescita a ritmi vertiginosi, tanto che per il 2024 la previsione è di chiudere l'anno con 17 milioni di passeggeri; dall'altro quello di Montichiari che con le sue 97 tonnellate giornaliere di merce è in grado di intercettare al meglio i flussi provenienti dall'est e dal sud della regione.