I giardini della Carrara non piacciono a tutti: la lettera alla sindaca e al ministro
Il conte Piero Piccinelli, suo figlio e l'architetto Attilio Pizzigoni chiedono di «rimuovere queste strutture estranee» in nome del decoro
La riqualificazione dei Giardini della Carrara a Bergamo, con la loro valorizzazione tramite un camminamento e un bistrot, non piace a tutti.
In particolare, sono molto critici il conte Piero Piccinelli, suo figlio Silvio Piccinelli Doria Lamba e l'architetto Attilio Pizzigoni che hanno per questo scritto una lettera al ministro della Cultura Alessandro Giuli e alla sindaca Elena Carnevali.
«Uno scempio»
La notizia è riportata dal Corriere Bergamo, che trascrive alcuni dei punti salienti delle tre pagine scritte e firmate dagli oppositori dell'opera, da loro definita uno «scempio».
Scrivono: «Sono state realizzate due strutture che nulla hanno a che vedere con la conservazione e il decoro di un luogo che dovrebbe essere custode della nostra storia: un passaggio metallico oscuro e invadente, lungo oltre cinquanta metri, che collega i piani del palazzo in modo del tutto estraneo al suo stile, e una caffetteria-ristorante-enoteca-birreria indipendente, dotata di accesso autonomo per fungere da locale serale e notturno anche al di fuori degli orari museali. Una caffetteria che di "museale" non ha nulla e che sembra piuttosto un locale concepito per la movida».
La critica
La giunta viene criticata per aver dato il via libera a quella che a loro giudizio non è tanto una valorizzazione, ma una vera e propria privatizzazione dell'area tanto da aver chiamato lo spazio "Giardini Pwc", con riferimento quindi alla società privata che ha investito molto nel progetto, consentendone la realizzazione.
La richiesta
Ne nasce quindi una vera e propria richiesta, che consiste nel «rimuovere queste strutture estranee e restituire alla Carrara e allo storico Borgo Pignolo il decoro e la pace di cui sono stati privati».
Sono Titolare di una galleria d' arte, di fronte all' Accademia Carrara. Sinceramente il primo scempio è stata la cementificazione della piazza con l' eliminazione dei lampioni in ghisa degli anni 20 e delle classiche panchine, che davano quell' atmosfera elegante al contorno dell'Accademia . L' aver ripristinato i giardini è stata una buona idea, ma questa esagerata modernità mi lascia un po perplessa...come le sculture, anche se piacevoli, non idonee al luogo, più adatte in una elegante cascina da montagna. Per quanto riguarda il concetto di "movida" cerchiamo di far vivere la ns città...non continuamo a spegnerla!!
Hanno privatizzato la più grande piazza di bergamo, piazzale alpini, figurati se non privatizzano, sconvolgendo il senso, un giardino
E' un'eredità, e non solo, della giunta capitanata da Gori. Settimana scorsa ho visitato il nuovo allestimento della Carrara. Sono d'accordo sullo scempio e sulla rimozione delle strutture estranee: camminamento e caffetteria-ristorante, ecc. Ingresso indipendente per il locale utilizzato al di fuori degli orari museali: cosa c'entra questo con la cultura? Qui i fighetti mangiano e fanno le ore piccole.
È sempre stata così, ma adesso Bergamo sta esagerando. Contano solo i soldi, stiamo diventando una città degli USA...
De gustibus...comunque per 200 anni è stato chiuso e inagibile, dunque... Di brutture in giro ce ne sono ben altre!