Nato prematuro con paralisi cerebrale, il piccolo Ale da Sotto il Monte ha bisogno di aiuto
I genitori (Marianna e Fausto) hanno aperto una sottoscrizione per fare accedere il bambino a nuove terapie e per aprire un'associazione
Alessandro Chiappa ha 4 anni e vive a Sotto il Monte con mamma Marianna e papà Fausto. Purtroppo, il piccolo è affetto da paralisi cerebrale dalla nascita e, sebbene sia da sempre seguito in un percorso fisioterapico, i suoi genitori hanno cercato di far svolgere ad Ale anche altre diverse attività che ne stimolassero le potenzialità. Ora sono venuti a conoscenza di altre terapie che potrebbero aiutare il bimbo a fare ulteriori progressi, ma per accedervi hanno bisogno dell'aiuto di tutti. Per questo hanno aperto una raccolta fondi su GoFundMe.
Come scrive PrimaMerate, l'obiettivo di Marianna e Fausto è consentire ad Ale di poter partecipare ad attività che gli permettano di compiere quei progressi necessari per arrivare uno stile di vita accettabile, pur nella disabilità, ma la loro iniziativa vuol essere anche un primo passo per dare vita a un’associazione che possa aiutare altre famiglie nella loro stessa condizione.
I motivi della raccolta fondi
Sulla piattaforma (dove sono stati finora raccolti quasi 2.900 euro), la coppia scrive:
«Ale, così come amiamo chiamarlo, è nato a 29 settimane di gestazione, qualche giorno prima che scoppiasse la prima ondata di Covid. Dalle nostre parti, in provincia di Bergamo, il virus è giunto in modo molto violento, ragion per cui, i medici che stavano seguendo la nascita prematura di Ale, decisero di chiudere le visite alla terapia intensiva, anche ai genitori: per questo motivo non vedemmo nostro figlio per circa un mese e mezzo. Nel frattempo ci comunicarono che, purtroppo, era avvenuta una lesione cerebrale, dando origine alla paralisi cerebrale.
Una volta avvenute le dimissioni, iniziò un percorso di fisioterapia, che ancora oggi portiamo avanti. Ma, noi genitori decidemmo, per il bene di Ale, di trovare ulteriori attività che potessero fare emergere in modo naturale tutte le sue potenzialità, attraverso molti stimoli in entrata. Ora siamo venuti a conoscenza di altre terapie che potrebbero aiutare sempre più Alessandro a fare qualche piccolo progresso verso una autonomia fattibile per lui. I fondi ci aiuterebbero a sostenere le spese per terapie di riabilitazione, con la speranza di poter essere d'aiuto anche per altre famiglie».
Come detto, in appena un mese sono già state tante le donazioni. E Marianna commenta così i risultati finora raggiunti: «Non ci aspettavamo tutto questo affetto, per noi è davvero importante sapere di non essere soli. Poi se qualcuno ci vuole aiutare con una donazione ne siamo ovviamente felici, ma ci emoziona e ci riempie il cuore sentire il calore che stiamo percependo in questi giorni».
La storia di Ale
Ai colleghi di PrimaMerate, poi, Marianna ha raccontato un po' la sua storia. E quella di Fausto e Ale ovviamente: «Mi hanno ricoverata alla 22ª settimana, Ale è nato il 4 febbraio 2020, proprio quando su Bergamo si stava per abbattere la prima ondata del Covid. Attuando tutte le precauzioni di quei giorni, purtroppo siamo rimasti senza poter stare con lui fino al 20 aprile. E in quel periodo, mentre non eravamo lì con lui, abbiamo saputo della lesioni cerebrale. Quando è tornato a casa era spaventatissimo, ci è voluto molto tempo perché si abituasse alla vita fuori dall’ospedale. Oggi è un bambino felice, desideroso di vivere una vita il più normale possibile. È per questo che abbiamo deciso di chiedere aiuto a chi può darci una mano».
Oltre alla raccolta fondi, la coppia ha anche aperto una pagina Facebook e un profilo Instagram, entrambi chiamati "Insieme per Ale". È attraverso questi canali che Marianna e Fausto vogliono sensibilizzare la comunità sulle difficoltà che affrontano ogni giorno le famiglie con bambini con gli stessi problemi di Ale, così che si sentano meno sole e trovino un supporto anche emotivo, non soltanto economico.