L'ultimo riguarda Tea Falco

Mamme iperprotettive a oltranza Tre esempi vip (e un consiglio)

Mamme iperprotettive a oltranza Tre esempi vip (e un consiglio)
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«Mammaaaaaa!», dice il bambino quando le cose girano male. Un grande classico, il pargolo in lacrime che con un ginocchio sbucciato, un gelato per terra o un bullo di fronte che richiede a squarciagola l’intervento materno. E, con amorevole attenzione, naturalmente, la genitrice si fionda. Accade fino ad una certa età, 8-10 anni al massimo diciamo, e poi succede che i figli comincino a conoscere l’orgoglio e la voglia di sbrigarsela da soli, e allora piuttosto che chiamare la mamma si incerottano da soli, mangiano un cono panna e polvere e rischiano un paio di spintoni. Ma può capitare che sia l’altra parte della barricata, quella delle madri, ad essere invece più restia a lasciar andare il proprio figlioletto libero e autonomo nel mondo, avvertendo la necessità di accorrere in suo aiuto anche se ormai i tempi del crocerossismo materno sono già belli che andati. Esagerazione? No, basta osservare i comportamenti di molte madri di personaggi più o meno noti che, nel vedere i figli incappati in qualche sgradevole situazione, non hanno perso tempo e hanno impugnato telefono, Facebook o altro per difendere a spada tratta il sangue del proprio sangue.

 

Fabrizio Filippi, “er pelliccia”

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Era il 2011, è la caricatura italica degli indignados spagnoli metteva le vie di Roma a ferro e fuoco, incendiando macchine, sfasciando vetrine e molto altro. Uno di questi rimostranti era Fabrizio Filippi, noto come “er pelliccia”, individuato ed arrestato grazie ad una foto che lo immortalava mentre, a petto nudo, scagliava un estintore addosso alla Polizia con alle spalle un’automobile in fiamme. Fiutato il momento di bisogno, la madre di Fabrizio si è prontamente lanciata sulle pagine di Vanity Fair, rilasciando un’intervista in cui difendeva a spada tratta il figlio, dipingendolo come un bravo ragazzo che non voleva fare altro se non aiutare le persone, e che è poi finito erroneamente in una folla di manifestanti i quali gli hanno cortesemente spiegato come i padroni delle macchine non vedano l’ora di ritrovare il proprio mezzo sfasciato e come lanciare un estintore addosso ad una persona sia una delle prime regole del bon ton. Signora, forse era meglio che il pargolo già grandicello si assumesse le responsabilità delle proprie azioni, no?

 

Fabrizio Corona, l’“ostaggio dello Stato” più famoso di sempre

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Rimanendo in tema di Fabrizio e bischerate, parliamo di Corona, il notissimo fotografo che venne accusato di estorsione e affini, processato ed infine condannato alla galera. Nel 2009, la madre di Fabrizio si presentava in televisione su Canale 5 a spiegare che il figlio altro non era che un capro espiatorio di tutto il male del Paese, che è diventato quello che è per colpa dei cattivi esempi offerti dall’Italia negli ultimi 30 anni. Ma il fatto che la prima responsabile dell’educazione di Fabrizio, come per tutti i genitori, sia stata proprio lei stessa, alla signora non passa nemmeno per la mente.

 

Tea Falco, il volto di 1992

65th Cannes Film Festival - Io e Te Press Conference

L’ultimo caso eclatante è di pochi giorni fa, quando la mamma di Tea Falco si è scatenata in difesa della figlia: l’attrice, classe 1986, lanciata da Bernardo Bertolucci (Io e te), è diventata celebre, in negativo, per la fiction Sky 1992 , dove interpreta una rampolla viziata milanese con una cadenza molto pesante, quasi volgare: da giornali e social sono piovute critiche pesanti per la recitazione glottologicamente caricaturale, come reperibili su vari video disponibili su Youtube. Alla stroncatura del Fatto Quotidiano da parte del giornalista Domenico Naso, mamma Falco ha scritto via Facebook vari messaggi di insulti al giornalista.

A tutto questo c’è una spiegazione psicologica. Il tono volutamente ironico con cui sono state trattate queste reazioni materne è dovuto agli studi di psicologia che si occupano di rapporto madri-figli, e che parlano di un preciso complesso di iperprotettività da parte delle prime nei confronti dei secondi. Pare infatti, secondo la scienza, che si tratti di un gran circolo vizioso: una madre eccessivamente protettiva nei confronti dei figli genera in essi un forte senso di insicurezza di fronte al mondo e alla vita, tale da avvertire, non appena ci sia una difficoltà, il bisogno non di un aiuto qualunque, ma proprio di quello materno. Madri che, come perdono il contatto diretto con i figli in quanto questi hanno cominciato a crearsi una vita propria, raddoppiano le loro ansie e il loro senso di protezione. Insomma, care mamme Filippi, Corona, Falco e quant’altro, il problema non è che il mondo è cattivo…

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